
Gianpiero Zinzi, deputato e coordinatore campano della Lega, il centrodestra ha avuto dieci anni per prepararsi, dopo il lungo governo del centrosinistra, alla sfida delle prossime elezioni regionali. Invece, è attraversato da tensioni insidiose sulla scelta del candidato presidente. La sfida politica è tutta al vostro interno ?
«Abbiamo una responsabilità come classe dirigente: costruire una proposta seria e vincente per governare la Campania».
Ma non emerge dalle schermaglie di questi giorni. Soprattutto tra Lega e Forza Italia da un lato e Fratelli d’Italia dall’altro.
«La partita si gioca al centro, non a destra. Dobbiamo mettere in campo un candidato che sappia parlare al mondo produttivo e ai 550 sindaci della Campania. Le elezioni in Campania sono una partita nazionale. Manfredi proverà a sfidare la Meloni e batterlo con il suo candidato ha un significato politico ampio. Chi gioca a perdere nel centrodestra fa il suo gioco».
Quindi non tocca a Fratelli d’Italia indicare il candidato presidente?
«Se si cerca un nome civico, l’uomo giusto è Giosy Romano. Se il nome è politico, sono il primo a riconoscere che il candidato in Campania debba essere del primo partito della coalizione e Cirielli è l’uomo di punta di FdI».
Ma Cirielli dice che Romano non lo rappresenta perché uomo di De Luca. Non ha ragione?
«Beh, se è stato scelto come commissario della Zes unica da Meloni è quanto meno contraddittorio definirlo un uomo di De Luca. Lì ce l’ha messo FdI, non altri».
Cirielli con De Luca è arrivato alle querele per via dello scontro con la consorte, capo dipartimento Prevenzione del ministero della Salute, insinuando che la nomina ministeriale sia frutto dei buoni uffici del vice ministro.
«De Luca, al solito, usa toni sbagliati, ma abbiamo imparato tutti che lo fa strumentalmente: per tirarsi dietro le polemiche e distrarre l’attenzione dai guasti amministrativi della sanità. Alla dottoressa Campitiello va tutta la mia solidarietà, come donna e come professionista. Per il resto, De Luca è stato un avversario politico, ormai archiviato; ma non è il diavolo. Quando vuole sa anche essere uomo delle istituzioni e assumersi le proprie responsabilità, come ha dimostrato sulla designazione di Eliseo Cuccaro al vertice dell’Autorità di sistema portuale del Tirreno meridionale, sottoscrivendo in venti minuti la proposta del ministro Salvini».
Cosa c’è di vero sul fatto che Cirielli ce l’ha con lei perché ha forzato la mano ad eleggere Tommasetti capo dell’opposizione in consiglio regionale e per i passaggi da FdI in Lega dei consiglieri regionali Rescigno e Grimaldi?
«Ho contribuito significativamente a far eleggere due deputati di FdI: senza il 9% della Lega in provincia di Caserta non sarebbero stati eletti negli uninominali né Cangiano, né la Giorgianni. Il saldo per FdI è assolutamente in positivo».
Si dice che Cirielli preferisca il rettore Nicoletti, uomo della Lega, a Romano. È vero?
«Gianfranco Nicoletti è un amico e proprio perché è vicino alle nostre posizioni è bizzarro che venga proposto da altri. Ad ogni modo è sicuramente in quota Lega nel cdi del San Carlo e ha un compito molto serio e importante: completare il Policlinico di Caserta. E lo aiuteremo con tutte le nostre forze».
Ma lei non ha ambizioni di candidarsi in Regione?
«Ho 42 anni e non ho fretta. Le mie ambizioni personali vengono dopo».
Sui social si sono scagliati contro la candidatura di Daniela Di Maggio, la mamma di Giogiò, con la Lega alle prossime Regionali. Il sospetto è che si preferisca puntare su candidature-specchietto per attrarre voti. Non si rischia così di impoverire l’impegno politico?
«Non sarebbe accaduta la stessa cosa se si fosse candidata a sinistra, a conferma di un pregiudizio moralistico della sedicente area progressista. È un atteggiamento di retroguardia che denuncia tutta l’ incapacità delle forze sbiadite di sinistra di sviluppare una proposta politica in linea con i tempi. Peraltro non ricordo la stessa indignazione per le candidature di Alessandra Clemente, Sandro Ruotolo, Paolo Siani, Ilaria Cucchi. Il tema della sicurezza, che interessa tutti i cittadini, e non soltanto i residenti delle Ztl, è tabù per questa sinistrina senza identità. La verità è che c’è un pregiudizio su Salvini in quanto ministro che ha portato in assoluto più risorse in Campania. Detto questo, avremo tante donne di valore in lista».
Resta sempre il rischio di allargare le maglie e consentire a candidature non selezionate di prendere posto in lista. Come ci si attrezza ?
«Bisogna accendere tutti i riflettori e mantenere la massima sorveglianza: sarò impegnato a fondo perché i partiti facciano selezione a monte e non lascino che sia la magistratura a farlo».
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5 agosto 2025 ( modifica il 5 agosto 2025 | 07:10)
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