
L’annuncio della scomparsa di Marisa Wipani è stato dato il giorno del suo compleanno, lo scorso 6 giugno, attraverso la sua pagina Facebook, ma in Italia la notizia ha iniziato a circolare solo nelle ultime ore. «Marise è morta in pace oggi, nel giorno del suo sessantunesimo compleanno, circondata dalla famiglia e dagli amici – si legge infatti nel post, che non rende però note le cause del decesso, ma continua invece con una citazione di “A spasso con Daisy” – “Voleva solo dire: ‘Ho lasciato questa vita mortale’. Addio, buona fortuna, buon Dio!!». In realtà la sua amica Jo Storry ha raccontato alla stampa neozelandese che, al momento della morte, l’attrice era malata di cancro al seno, ma che i suoi ultimi giorni sono stati tutto fuorché deprimenti. «Abbiamo guardato vecchie foto e parlato degli ex fidanzati delle nostre amiche e l’ho ringraziata per la nostra amicizia – ha detto la donna -. Marise aveva una personalità magnetica ed è rimasta positiva fino alla fine. Aveva scelto di morire il giorno del suo compleanno e ha voluto organizzare la sua uscita di scena come solo un attore sa fare».
Nata e cresciuta a Ponsonby, ma trasferitasi poi a Christchurch all’età di 18 anni, prima di approdare al cinema e alla tv Marise è stata una reginetta di bellezza, arrivando seconda al concorso di Miss Nuova Zelanda, vinto dall’amica Lorraine Downes, che sarebbe poi diventata Miss Universo. «Sarebbe stato il mio peggiore incubo” – ammise la stessa Wipani in un’intervista del giugno 2011 al “New Zealand Herald”, confessando di aver partecipato al concorso solo per il viaggio gratis e i soldi – “Ho schivato un proiettile… Davvero, non fa per me. Non avevo alcuna idea di competere e, per quanto riguarda la vittoria, non mi è mai venuto in mente».
Conosciuta per le serie tv “Soldier, Soldier“,“Hercules” ma, soprattutto, per “Xena: principessa guerriera” (interpretava Kanae), Wipani aveva però iniziato la carriera nel “Billy T. James Show”, dove impersonava vari ruoli, per poi lavorare anche in diversi film, fra cui “Came a Hot Friday” (il suo debutto nel 1985), “Hercules nel Labirinto del Minotauro” (che le aprì la strada per la successiva serie “Hercules”), “Bonjour Timothy” (1995), “Channelling Baby” (1999) e “Jubilee” (2000). Negli ultimi anni si era dedicata a piccole produzioni, così da potersi prendere cura della madre, poi deceduta.
19 giugno 2025
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