
Abituata da sempre a dire quello che pensa, senza preoccuparsi troppo delle conseguenze (per dire, nel 2022 venne sospesa dalla ABC per aver definito l’Olocausto «una questione non legata alla razza»), anche questa volta Whoopi Goldberg non si è smentita, sostenendo che la vita negli Usa non sia poi tanto diversa da quella in Iran, a maggior ragione se sei «nero» e «gay». «Prova a scambiarti con una persona di colore, dal suo punto di vista gli Stati Uniti non fanno il suo bene. Quello che è oggi il regime iraniano non è niente in confronto agli Stati Uniti», ha detto infatti l’attrice durante un acceso dibattito nel corso del suo programma “The View” sulla ABC, scatenando la reazione risentita della collega Alyssa Farah Griffin.
«Ricordiamo che gli iraniani buttano letteralmente giù dagli edifici gli omosessuali – ha detto non a caso la co-conduttrice della trasmissione – e non rispettano i diritti umani fondamentali né il diritto internazionale». A quel punto Goldberg è esplosa. «Non iniziamo, perché sappiamo benissimo che questo Paese è famoso perché gli omosessuali li legavamo alle auto e abbiamo continuato a impiccare i neri», ha tuonato la star di “Sister Act”. «Gli Stati Uniti nel 2025 non sono comparabili all’Iran, io non potrei andare a Teheran in questo momento vestita così. Non posso mostrare i miei capelli, non posso indossare una gonna, devo coprire le braccia», ha prontamente ribattuto Griffin, riferendosi alle leggi morali imposte dall’Ayatollah.
«Ed è per questo che dico che è la stessa cosa. Uccidere qualcuno per la sua differenza è un male, ovunque succeda. È molto diverso vivere in Iran ora? No se sei nera, non vale per tutti», ha ribadito Goldberg, ammettendo comunque che gli Stati Uniti «sono il paese più grande del mondo», ma che ci sono ancora problemi «che le persone di colore affrontano ogni giorno». Un discorso che la collega ha accolto in parte. «Nessuno vuole minimizzare i problemi reali che abbiamo in questo Paese. Non è nelle intenzioni di nessuno, ma penso sia importante ricordare che ci sono posti che sono in una situazione molto più buia rispetto a noi e persone che meritano dei diritti…», ha sottolineato Griffin. «Non per tutti», l’ha interrotta l’attrice, irremovibile sulla sua posizione, prima di troncare la discussione per dare la linea alla pubblicità.
Dallo studio televisivo il dibattito si è così spostato sui social e le reazioni nei confronti di Goldberg sono state durissime. «È una follia assoluta suggerire una cosa del genere», ha scritto un utente su X. «Perché non se ne va allora? Visto che qui è così orribile e terribile e ovunque è molto meglio, perché non se ne va?», gli ha fatto eco un altro, mentre per un terzo follower «sta solo mentendo per soldi» e un quarto l’ha definita «delirante». Ma le parole della comica hanno suscitato grande indignazione anche fra i dissidenti iraniani che vivono negli Usa.
«Il paragone fatto da Whoopi Goldberg tra l’essere neri in America e il vivere sotto il regime autoritario dell’Iran è profondamente fuorviante e ignora la brutale realtà che milioni di iraniani devono affrontare – ha detto a Fox News Digital la dottoressa Sheila Nazarian, la cui famiglia fuggì dall’Iran nel 1985, quando lei aveva solo 6 anni – . Sebbene il razzismo sia una sfida seria e continua negli Stati Uniti, paragonarlo alla vita sotto una teocrazia totalitaria come l’Iran non è solo inesatto, ma è offensivo per coloro che soffrono quotidianamente sotto quel regime. In Iran, il governo controlla quasi ogni aspetto della vita. Le persone possono essere imprigionate, torturate, violentate o persino giustiziate per proteste pacifiche, per aver criticato il regime o semplicemente per aver espresso le loro opinioni online».
20 giugno 2025
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