Warren Buffett, perché anche il «mago» teme la bolla a Wall Street: il segnale della liquidità record nei forzieri

Berkshire Hathaway, la holding diretta emanazione del leggendario finanziere Warren Buffett, sta aumentando la liquidità. Probabilmente preoccupata che Wall Street si stia avvicinando pericolosamente a una bolla finanziaria generata dalle maxi performance di questi mesi in Borsa del comparto tech, spinte anche dalle enormi attese per l’intelligenza artificiale. 
Berkshire ha appena dichiarato di rimanere «cauta» nei confronti dei mercati, lasciando che la liquidità aumenti fino alla cifra record di 381,7 miliardi di dollari, nonostante la crescita degli utili. 

Vende titoli Apple ed Amex

La trimestrale di Berkshire Hathaway rappresenta l’ultimo rapporto finanziario prima che Warren Buffett, alla veneranda età di 95 anni, si dimetta dalla carica di amministratore delegato. Tra luglio e settembre il conglomerato di Buffett ha venduto più azioni di quante ne abbia acquistate. Ha venduto titoli Apple e American Express. E sta procedendo in questa direzione per il dodicesimo trimestre consecutivo. Si tratta, a ben vedere, di una strategia che paga: i conti trimestrali della società di investimenti dell’«Oracolo di Omaha registrano un aumento del 34% dell’utile operativo nel trimestre, sostenuto da un miglioramento della performance delle attività assicurative.

Le attività del conglomerato

Negli ultimi tre anni la holding, le cui attività spaziano tra assicurazioni, manifattura, utility e una delle ferrovie più grandi del Nord America, ha venduto in totale circa 184 miliardi di dollari di azioni. Le riserve di liquidità hanno continuato a crescere fino a un livello record. E ora inducono a riflettere sulla possibilità della fine del lungo rally delle borse mondiali. Secondo alcuni operatori, anche molto referenziati, siamo vicini alla scoppio della bolla che ha gonfiato a dismisura i listini.

Le passività del Tesoro americano

La liquidità monstre non include le passività dovute per titoli del Tesoro a breve termine, che Berkshire ha indicato essere circa 23 miliardi di dollari per il trimestre. Da ricordare che il prezzo delle azioni del gruppo ha
sottoperformato rispetto all’indice S&P 500 da quando Buffett, 95 anni, ha annunciato l’intenzione che lascerà il ruolo di ceo alla fine di quest’anno. A gennaio sarà sostituito da Greg Abel, 62 anni, canadese e responsabile
delle attività non assicurative di Berkshire.

Perché è un oracolo

A Wall Street Warren Buffett viene reputato un punto di riferimento ineludbile del trading azionario, non a caso viene definito l’«oracolo», mentre le sue scelte di investimento lo hanno trasformato in un benchmark per il settore. Con alcune particolarità che somigliano a dei vezzi. Storicamente non ha mai investito nell’oro, salvo ricredersi negli ultimi tempi. Sorprese tutti in pieno Covid per aver dirottato i suoi risparmi su Barrick Gold, il secondo estrattore di minerali al mondo.  

L’indicatore che porta il suo nome

A suo nome è nato persino un indicatore che orienta le scelte di investimento in Borsa a seconda di come Buffett ritiene stia cambiando il vento. Recentemente l’indicatore ha collocato il mercato azionario Usa ai livelli pre bolla delle dot com. 
Si tratta di un algoritmo che valuta le performance borsistiche legandole però al Pil degli Stati Uniti, quindi individuandone un punto di caduta industriale. Fu uno dei pochi, Warren, a prevedere seppur non con quella portata, il crollo del 2008 abbandonando progressivamente i titoli bancari prima del tracollo della Lehman Brothers. E’ conosciuto per le sue attività filantropiche e finanzia in maniera cospicua la fondazione del suo amico Bill Gates (ne abbiamo scritto qui).