Home / Sport / Walter Zenga-Enrico Varriale, cosa c’è dietro quella lite in tv. L’ex portiere: ho dovuto pagare anche 6mila euro di multa

Walter Zenga-Enrico Varriale, cosa c’è dietro quella lite in tv. L’ex portiere: ho dovuto pagare anche 6mila euro di multa

//?#

Una trasmissione sportiva di intrattenimento che va per la maggiore da sempre, 90esimo minuto, trasformata di colpo in un ring. Con “vaffa” e frasi colorite da una parte e dall’altra sulla linea di collegamento Roma-Catania. Era il pomeriggio di domenica 16 novembre 2008 e al centro delle immaginarie corde si sistemarono da un lato il conduttore del programma Rai, il giornalista napoletano Enrico Varriale, e dall’altro l’allora allenatore del Catania, Walter Zenga, la cui squadra aveva appena superato il Torino per 3-2. Ne volarono di tutti i colori. Un episodio rimasto “epico” nel mondo pallonaro per quante sono state le volte che è stato ripreso anche dai social, che prendevano via via sempre più piede nei mesi a seguire, e comunque rilanciato su Internet e YouTube. «Una cosa che non si è mai saputa, che nessuno ha mai detto, è che a me quella litigata è costata 6mila euro di multa da parte della Lega ed una diffida. Cioè, alla fine ho pure pagato», ha svelato Zenga intervistato in esclusiva da Play.it

L’ex portierone dell’Inter e della Nazionale, sollecitato su questo come su altri argomenti, a distanza di quasi 17 anni da quel turbolento pomeriggio, ha chiarito cosa vi fosse dietro tanto astio tra i due. E perché quel confronto in un salotto televisivo arrivò alle mille e una notte. «La lite con Varriale era derivata da una mia, diciamo, negatività. Io metto sempre la famiglia al primo posto. Giocavamo Lazio-Catania alle 14.30. Era il compleanno di mia moglie», è stato l’abbrivio del racconto di Zenga. «Io parlo con la società e avviso: finita la partita prendo l’aereo alle 18, faccio una sorpresa a mia moglie che è il suo compleanno. Non faccio la conferenza stampa, la fa Pino Irrera. Loro mi dicono che va tutto bene». 

Fin qui tutto liscio. Solo che il diavolo quella domenica ci mise lo zampino e il Catania perse per un gol di Zarate all’88esimo. Qui è proseguito il racconto di Zenga a Play.it. «Io esco dal campo senza aver detto niente a nessuno, attraverso gli spogliatoi dell’Olimpico, ho una macchina che mi aspetta nell’androne per correre in aeroporto. Qui mi corre dietro un giornalista della Rai che mi dice: “Tu non devi fare così, vai via perché hai perso e quindi non parli”. Io ero discretamente incazzato, sia per la partita persa in quel modo sia perché mi stava facendo perdere tempo con l’aereo e non l’ho trattato benissimo, diciamo così». E ancora: «Salgo sull’aereo, arrivo a Milano e riaccendo il telefono: trovo mille messaggi che mi dicono che Varriale in televisione aveva detto che io non ero un professionista, che loro mi ci avevano messo lì e altre cose del genere». 

Passa una settimana e il Catania è di scena in casa contro il Toro. Una tripletta di Massara consente ai siciliani di superare i granata. «Finisce la gara e mi metto davanti alla telecamera della Rai. Guardavo dai monitor che lui (Varriale, ndr) mi vedeva. Ho aspettato molto e quando è arrivato il collegamento sono partito: “Volevo ringraziare etc etc”. E ci siamo scontrati». Le cronache di quel giorno e di quelli seguenti sono piene anche degli epiteti volati tra i due. «Il giorno dopo – ha svelato ancora Zenga – vado a Coverciano per la riunione degli allenatori ed ho dovuto fare anche la foto con lui. Ma nessuno ha mai detto che a me, quella litigata, è costata 6mila euro di multa da parte della Lega ed una diffida». «Cioè, alla fine ho pure pagato per aver fatto questa cosa qua…», ha concluso Walter Zenga.


Vai a tutte le notizie di Napoli

<!–

Corriere della Sera è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.–>

Iscriviti alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno Campania

2 luglio 2025

2 luglio 2025

Fonte Originale