La Borsa americana è tornata ai massimi, dopo la drastica caduta all’annuncio dei dazi del Liberation Day. Un recupero inatteso e rapido. Ma da questo livello ci sono margini per un ulteriore rialzo? Ecco cosa ne pensano i migliori gestori internazionali specializzati sui listini a stelle e strisce con performance, a 5 anni, che arrivano al 155% contro un rialzo dell’S&P500 dell’87%. Su un orizzonte temporale di 12 mesi, Frank Thormann, portfolio manager del fondo Schroder ISF Us Large Cap, si dichiara cautamente ottimista sulle azioni Usa. Certo, ammette il manager, i rischi sono aumentati dall’inizio dell’anno con l’acuirsi delle tensioni geopolitiche, la riallocazione dei capitali esteri, le valutazioni elevate e, forse ancora più importante, la politica commerciale ed economica degli Stati Uniti. Secondo Francesco Sedati, responsabile Equity research portfolio management di Eurizon ci dovrebbe comunque essere ancora un buon potenziale di rialzo nei prossimi 12 mesi, con ritorni fino al 10%. A patto tuttavia che la crescita prevista degli utili dell’S&P500 non sia rivista considerevolmente al ribasso. Quindi, che non si verifichi un scenario di rallentamento significativo o di recessione, scenario a cui al momento Sedati dà una bassa probabilità. Inoltre, aiuterebbe molto una Fed che inizi un ciclo di tagli tassi a supporto della crescita e indirettamente dei multipli di valutazione del mercato. Ma il momento della svolta non sembra così vicino.
Il fattore tech
Andrew Slimmon, managing director e senior portfolio manager per Morgan Stanley Investment Management, dal canto suo ritiene che alcuni analisti siano troppo prudenti nelle loro previsioni sugli utili. Nel primo trimestre, i profitti effettivi dell’S&P500 hanno superato in modo significativo le stime sul consensus. Il manager prevede che le stime, pari a 264 dollari per il 2025 e 300 dollari per il 2026, si riveleranno eccessivamente basse. Un secondo motivo per cui i numeri attesi potrebbero rivelarsi troppo prudenti, sempre secondo le valutazioni del manager di Morgan Stanely, è legato alla diffusione dell’intelligenza artificiale. Con un numero sempre maggiore di settori che adottano soluzioni di Ai, si assisterà a un aumento dei margini e della redditività. Slimmon, che ricerca società di alta qualità, rivela che la propria maggiore esposizione è al settore finanziario. Piacciono le grandi banche per via delle politiche di deregolamentazione e allentamento dei requisiti patrimoniali con JP Morgan che continua a essere scambiata con uno sconto rispetto all’S&P 500. Sempre all’interno dei finanziari predilige il segmento del wealth management dove piace Lpl Financials. Quando la Fed riprenderà il ciclo di tagli, i tassi sul mercato monetario scenderanno, rendendo meno attraente detenere elevati livelli di liquidità. Di conseguenza, confluirà in attività a più alto rendimento, che tendono a generare commissioni più elevate.
Gli altri settori interessanti
Il manager di Morgan Stanley guarda con interesse anche al settore immobiliare. Con l’affermarsi del tema «back in the office», la domanda di spazi commerciali per gli uffici è in espansione. Con opportunità tra i broker immobiliari commerciali, come Cbre Group. Si dichiara particolarmente costruttivo al momento sul comparto tecnologico Sedati dove, superate le preoccupazioni legate alla concorrenza cinese, vede ancora un ciclo di investimenti importante sulle infrastrutture e datacenter dedicati all’Artificial Intelligence. Inoltre, sono sempre più evidenti le casistiche di adozione nei processi produttivi dell’Ai, il che dovrebbe guidare, oltre che un aumento di produttività, un trend di spesa significativo in It anche nei prossimi anni. Anche Thormann ritiene che il momentum positivo per i titoli legati all’intelligenza artificiale generativa sia destinato a persistere sul lungo termine. Con benefici anche al di fuori del settore tecnologico. Nel comparto dei media, Thormann ritiene che le piattaforme di streaming offrano un’esposizione alla crescita relativamente difensiva mentre il suo interesse per le utility deriva dall’aumento della domanda di energia in un mondo sempre più elettrificato. Il manager di Schroders conclude segnalando due titoli in portafoglio che rispecchiano al meglio le qualità e le caratteristiche che ricerca nella selezione degli investimenti: Netflix e Morgan Stanley.
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13 luglio 2025 ( modifica il 13 luglio 2025 | 08:07)
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