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Wall Steet, profitti record per Goldman Sachs e Citigroup. Ma cresce il rischio di una «bolla»

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Le grandi banche americane continuano a generare utili record, a dispetto della volatilità dei mercati e dell’incertezza geopolitica. I conti del terzo trimestre di Goldman Sachs e Citigroup mostrano un settore in piena salute, spinto dal ritorno delle grandi operazioni di finanza straordinaria. I ricavi da investment banking di Goldman Sachs sono aumentati del 42% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre JPMorgan Chase ha registrato un rialzo del 16%. Anche Citigroup e Wells Fargo hanno beneficiato della ripresa delle fusioni e acquisizioni, con pipeline «solide» e «attività in crescita», come ha dichiarato Mike Santomassimo, chief financial officer di Wells Fargo.

Il ritorno dei grandi deal ha spinto le commissioni globali di investment banking ai massimi da quattro anni: 99,4 miliardi di dollari nei primi nove mesi del 2025, secondo dati del London Stock Exchange Group.  In questo mercato da quasi 100 miliardi, JPMorgan si conferma leader mondiale con una quota del 7,7%, seguita da Goldman Sachs (6,3%) e Citigroup (4,2%).

La stagione delle trimestrali bancarie ha confermato l’ottimo momento per l’intero settore. JPMorgan ha registrato un aumento degli utili, trainato dal trading e dalla ripresa delle commissioni di investment banking, mentre Citigroup ha beneficiato di ricavi in crescita in tutte le sue principali divisioni. Anche BlackRock, il più grande gestore di asset al mondo, ha annunciato un record nelle masse gestite, segno di una fiducia ancora diffusa sui mercati finanziari.

In particolare, Goldman Sachs ha chiuso il terzo trimestre con risultati superiori alle attese. L’utile è salito del 37%, a 4,1 miliardi di dollari, pari a 12,25 dollari per azione, contro gli 11,03 dollari previsti dagli analisti. I ricavi sono aumentati del 20%, a 15,18 miliardi, sostenuti dal boom delle attività di investment banking (+42%) e dal progresso del trading (+12%). Il gruppo di Wall Street sta vivendo il suo anno migliore di sempre nella divisione Global Banking & Markets, grazie al ritorno delle grandi operazioni di fusione e acquisizione, ai collocamenti obbligazionari (+30%) e al forte dinamismo dei mercati azionari. 

Tra le operazioni più rilevanti figura la maxi-acquisizione da 55 miliardi di dollari di Electronic Arts, su cui Goldman ha svolto il ruolo di advisor, da parte del fondo Silver Lake, del Public Investment Fund saudita e di Affinity Partners — la più grande transazione di leveraged buyout mai realizzata.

Sullo sfondo dei risultati record, i vertici delle grandi banche di Wall Street hanno però lanciato un avvertimento comune sui rischi di sopravvalutazione. «C’è indubbiamente una forte euforia tra gli investitori, con i listini americani che continuano a segnare nuovi massimi», ha detto Solomon, sottolineando che «molto di questo entusiasmo è alimentato dai massicci investimenti nell’intelligenza artificiale e nelle infrastrutture digitali» e che «la disciplina nella gestione del rischio resta essenziale in fasi come questa».

Anche Jamie Dimon, ceo di JPMorgan, ha parlato di «molti asset che sembrano entrare in territorio di bolla», mentre la numero uno di Citigroup, Jane Fraser, ha riconosciuto che «l’economia globale si è dimostrata più resiliente del previsto, ma non mancano sacche di sopravvalutazione».   

Nel complesso, le fusioni e acquisizioni globali sono salite del 40% nel terzo trimestre, a 1.260 miliardi di dollari di controvalore, sostenute da tassi d’interesse più bassi e una maggiore deregulation sotto l’amministrazione Trump.

Le valutazioni elevate, osservano diversi analisti, spingono le attività di investment banking, gestione patrimoniale e trading azionario, ma al tempo stesso accrescono il rischio di correzioni improvvise. «La domanda di prestiti resta resiliente e il momentum si conferma su quasi tutte le linee di business», ha spiegato Macrae Sykes, portfolio manager di Gabelli Funds. Una situazione che riflette la tenuta dell’economia americana, nonostante i dazi e le tensioni commerciali.

L’espansione del dealmaking si accompagna a un boom occupazionale nel settore e a un’intensa mobilità dei banchieri senior. Ma l’accelerazione dei mercati suscita anche timori di surriscaldamento. La stessa Goldman, pur beneficiando della corsa alle operazioni, ha avvertito che «la liquidità abbondante e i multipli elevati possono amplificare i rischi in caso di choc improvvisi».

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14 ottobre 2025

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