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Voli, imbarco senza carta d’identità: perché le compagnie fanno resistenza? Al via le ispezioni dell’Enac

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La decisione dell’Enac di togliere il controllo del documento di identità al momento dell’imbarco — dei voli nazionali e per l’area Schengen — non risulta applicata in tutti gli aeroporti italiani. È quanto ha potuto verificare il Corriere tra prove sul campo, informazioni raccolte e le comunicazioni intercorse tra vettori e società di handling che gestiscono per conto delle aviolinee le fasi a terra. 

La reazione

Un approccio che spinge l’Ente nazionale per l’aviazione civile ad avviare le ispezioni per accertarsi della corretta applicazione della disposizione e sanzionare i responsabili «per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità», come conferma a questo giornale il presidente dell’ente Pierluigi Di Palma. 

La novità

La disposizione — che ha avuto il via libera del ministero dell’Interno — rimuove un passaggio del «Programma nazionale per la sicurezza dell’aviazione civile» nel punto in cui sostiene che il «vettore aereo è responsabile della verifica al gate, all’atto dell’imbarco, della concordanza tra il nominativo del passeggero riportato sulla carta d’imbarco con quello risultante da un documento di identità, previo riscontro visivo dell’identità del passeggero». 

Le eccezioni

L’obbligo di esibire il documento di identità assieme alla carta d’imbarco resta in vigore — su richiesta del Viminale — sui voli per Francia, Germania, Olanda, Svezia, così come su tutte le altre destinazioni non Schengen (l’Irlanda, per esempio) e quelle intercontinentali. L’Enac chiarisce che ci saranno controlli a campione anche ai dati dei voli nazionali. 

La mancata applicazione

Ma in diversi gate, negli scali italiani, l’imbarco continua ad essere come prima. Questo perché, stando a quanto si apprende, sia alcuni vettori, sia le società di handling ingaggiate dalle aviolinee hanno deciso di mantenere la verifica della concordanza nominativa. Iniziativa che sorprende non poco i passeggeri ormai informati della novità. 

Il capo dell’Enac

«Si tratta di una disposizione dell’Enac, non decidono le aziende di handling cosa fare», dice Di Palma, presidente dell’ente. «Proprio per questo ci saranno ispezioni negli scali: chi non adempie sarà sanzionato per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità».

lberberi@corriere.it

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12 luglio 2025 ( modifica il 12 luglio 2025 | 07:28)

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