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Visite ginecologiche meno dolorose per favorire i controlli? Progettato un nuovo design per lo speculum vaginale

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Una donna su tre prova vergogna, paura o dolore durante la visita ginecologica, come documentano diversi studi. Una delle cause è lo speculum vaginale, lo strumento medico (in metallo o in plastica) usato dai ginecologi per dilatare le pareti della vagina al fine di esaminare l’apparato genitale femminile, raccogliere campioni per Pap test e test per il virus del papilloma umano (HPV test), che servono anche per la diagnosi tempestiva del tumore al collo dell’utero o individuare infezioni in una fase precoce, o anche monitorare la salute riproduttiva delle donne. 
Ora un nuovo prototipo, messo a punto da due ricercatrici, potrebbe cambiare l’approccio delle donne alla visita ginecologica motivandole a sottoporsi a screening e controlli essenziali per la salute.

Il disagio delle donne

Tutte le donne (o quasi) hanno avuto o avranno un’esperienza con lo speculum vaginale. Il design di questo strumento medico, progettato principalmente per la comodità degli operatori quasi due secoli fa (fu inventato nel 1845), ha subito pochi cambiamenti nel corso del tempo, pur essendo tra gli strumenti più detestati dalle donne, tanto da indurre a rimandare o persino evitare controlli regolari con potenziali conseguenze su diagnosi e trattamenti tempestivi. Per questo motivo, le ricercatrici Ariadna Izcara Gual e Tamara Hoveling dell’Università tecnica di Delft nei Paesi Bassi, hanno pensato di progettare un nuovo speculum, chiamandolo «Lilium», con una forma che rende le visite ginecologiche più confortevoli.
Ha spiegato Gual: «Alcune delle donne che ho intervistato hanno detto di provare dolore durante l’inserimento del dispositivo e persino durante la sua rimozione. E non è solo questo a provocare disagio ma anche la forma “a pistola”, la sensazione di freddo, le emozioni che si provano».

Prototipo

Il nuovo design dello speculum, realizzato in gomma TPV semi-flessibile di grado medicale (a basso impatto ambientale), ha una forma di fiore ed è composto da due componenti: la prima contiene tre «petali» (piccole lamelle) che si aprono quando il dispositivo viene azionato e dilatano il canale vaginale; la seconda parte consiste in un tubicino che viene utilizzato per spingere delicatamente l’apertura dei petali. 
Il sistema ridurrebbe al minimo il disagio e il dolore e, secondo Ariadna, «serve a favorire il comfort psicologico delle pazienti, poiché ha una forma familiare. Spero che questo design motivi le donne a sottoporsi a maggiori controlli sanitari» ha detto la ricercatrice.  
Ariadna e Tamara stanno cercando professionisti con cui collaborare per sviluppare ulteriormente questo primo prototipo e si augurano che il progetto trovi presto un partner per svilupparlo poiché potrebbe «fare la differenza per le donne di tutto il mondo». 

Il commento 

Commenta la dottoressa Elsa Viora, past president dell’Associazione degli ostetrici e ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi) e presidente eletta della Società di ginecologia e ostetricia (Sigo): «Questo nuovo prototipo è stato testato su poche persone (una decina), quindi è ancora da validare, ma certamente è una buona idea poter avere un nuovo speculum che renda meno fastidiosa per le donne la visita o la colposcopia. Rendere i controlli meno disagevoli può aiutare a farli; in ogni caso, rendere meno disagevole la visita medica significa avere rispetto della persona che abbiamo di fronte, che è fondamentale sempre nella vita, tanto più nel nostro lavoro» conclude la ginecologa

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