L’Alto Adige fronteggia un’emergenza violenza con numeri ancora allarmanti. I dati Astat indicano che nel 2024 ben 832 donne hanno cercato aiuto in quanto vittime di violenza, mentre 192 donne e 211 bambini sono stati ospitati in strutture abitative protette. Per contrastare questo fenomeno, la Provincia autonoma di Bolzano, insieme alla Commissione pari opportunità, alla Rete contro la violenza e al Servizio donna, ha lanciato la campagna «L’Alto Adige si alza in piedi».
Prevenzione e informazione
La vicepresidente della Provincia, Rosmarie Pamer, ha affermato con chiarezza che la violenza non ha posto nella società, sottolineando il dovere della politica di «lavorare preventivamente, promuovere l’informazione e garantire che le vittime ottengano giustizia. Distogliere lo sguardo non è un’opzione». Ulrike Oberhammer, presidente della Commissione, ha definito la prevenzione come l’azione urgente per «spegnere l’incendio prima che divampi», esortando la società a opporsi con il motto: «Il silenzio uccide, la solidarietà libera». La vicepresidente Nadia Mazzardis ha chiesto di trasformare la consapevolezza in «azione concreta» nelle scuole, nelle famiglie e nei luoghi decisionali, specialmente alla luce del drammatico tasso di femminicidi in Italia (uno ogni 72 ore), affinché la memoria non resti solo un’orazione funebre. La direttrice Astrid Wiest ha sottolineato la necessità di sviluppare una «cultura dell’attenzione», dato che la violenza «spesso ha inizio nell’ombra».
La campagna di quest’anno si concentra sulle quattro forme di violenza psicologica meno evidenti: controllo, manipolazione, ricatto emotivo e umiliazione. La ricorrenza sarà accompagnata dal fiocco bianco, un simbolo che invita gli uomini ad impegnarsi contro la violenza di genere.
19 novembre 2025
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