
Cinque cantine acquisite o create ex novo fra Lazio, Veneto, Sardegna, Marche e Piemonte. A settembre se ne aggiungerà una sesta, in Trentino. Cammina con passo sicuro e spedito Oniwines, il progetto nato lo scorso anno all’interno del gruppo Oniverse (Calzedonia, Intimissimi, Tezenis…) della famiglia Veronesi. Anima e Ceo di Oniwines è Federico Veronesi, classe 1992: «Ci piace l’idea di una piattaforma che tocchi le regioni iconiche del vino italiano, abbiamo acquisito cantine d’eccellenza radicate nei territori di riferimento perché l’identità è tutto. Seguiamo tutto il processo dalla zolla al calice. Non vogliamo diventare imbottigliatori ma restare produttori».
La scorsa settimana Oniwines ha acquisito Pico Maccario (Mombaruzzo, Asti), la cantina del presidente del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato. «È stato Vitaliano Maccario a cercarci. Abbiamo detto sì perché si trattava di un’azienda vinicola votata alla Barbera, che aveva acquisito i diritti per produrre Barolo e Barbaresco. Il Piemonte è una regione che mi è sempre piaciuta, anche se alcune cantine mi sembravano vecchie e impolverate ma non questa che è una realtà molto dinamica».
Il Trento Doc a più di mille metri
La storia di Oniwines era partita con un portafoglio già ricco: Tenimenti Leone nel parco dei Castelli Romani e la Giuva in Valpolicella acquisita dall’allenatore Alberto Malesani. In Sardegna aveva creato ad Alghero una realtà ex novo, Podere Guardia Grande: «Quella era una posizione strategica ma non c’erano identità da rilevare che avessero identità compatibili con la nostra». Lo scorso anno è entrata in Oniwines Villa Bucci (Ostra Vetere, Ancona), cantina simbolo della rinascita del Verdicchio. L’ultima scommessa? Il Trentino. «Mio padre Sandro è nato ad Avio, nella Val d’Adige. Lì ho deciso di creare un progetto eroico e un po’ futurista: Ert 1050, una cantina a 1.050 metri a Brentonico, la più alta d’Europa dove si farà produzione. Faremo metodo classico Trento Doc. La zona è irta, ripida e il nome “ert” è breve, incisivo, con un suono che resta in testa».
Ma per Federico Veronesi, cresciuto vendemmiando l’uva nei vigneti del nonno, questo è solo l’inizio: presto potrebbero arrivare acquisizioni a Bolgheri, Etna e Friuli. «Ogni marchio resterà autonomo, avrà la propria identità e non diventerà la fotocopia di un altro».
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12 luglio 2025
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