
Ares Line investe 12 milioni nel nuovo polo produttivo, totalmente sostenibile. L’obiettivo dietro il progetto? «Continuare a crescere, avendo più spazio per le persone e i prodotti da realizzare. Qui possiamo ingrandirci del 50% senza problemi, salendo da 20 a 30 milioni di ricavi nei prossimi anni». Parla a caldo, Roberto Zuccato, presidente di Ares Line, l’azienda vicentina attiva nell’arredamento per gli spazi collettivi, dagli auditorium ai teatri, divenuta tra i player di riferimento mondiali in questa nicchia d’arredamento.
L’occasione, venerdì, è l’inaugurazione della nuova sede, pienamente operativa a settembre, con cui l’azienda, 35 anni di attività, si trasferisce da Carré a Thiene. Un edificio basso e nero, con un porticato, di forte impatto, che non può non colpire chi arriva dall’autostrada Valdastico, completato in un anno e mezzo di lavori.
Uno spazio all’avanguardia
Dentro, Zuccato e i due soci con cui condivide pariteticamente l’azienda, l’amministratore delegato Nicola Franceschi e il consigliere delegato Giuseppe Zigliotto, spiegano in dettaglio il progetto, realizzato su un’area di 22.300 metri quadrati, di cui diecimila coperti, tra spazi produttivi e magazzino, uffici e aree espositive, mensa e caffetteria, palestra e zona relax, pensati per il benessere di chi ci lavora. La sede ha un’attenzione estrema per la sostenibilità, tra pannelli fotovoltaici da 300 megawatt sul tetto per l’autosufficienza energetica, acque piovane convogliate sotto terra, per non essere rilasciate a valle nei giorni critici per le esondazioni, soluzioni d’avanguardia per l’lluminazione, spazi climatizzati e pavimenti che eliminano inquinamento, batteri e virus.
«Dietro il progetto c’è un’idea di fare impresa»
La spiegazione avviene davanti ad una platea di oltre 200 ospiti sistemati nel futuro stabilimento, che raccoglie tutti big dell’industria vicentina, con lo stato maggiore di Confindustria Vicenza, a iniziare dalla presidente Barbara Beltrame, in prima fila, a fianco del presidente della Regione, Luca Zaia, e del sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai.
«Siamo diventati negli anni un brand riconosciuto per qualità e servizio – dice Zuccato nel suo intervento, durante il quale deve fermarsi più volte per l’emozione, tra gli applausi dei presenti -. Eravamo a un bivio: o mantenere lo status quo o decidere di darci nuovi spazi all’altezza delle ambizioni».
Dietro il progetto c’è un’idea di fare impresa, «che è un atto di coraggio e un gesto potente di fiducia verso il futuro», aggiunge Zuccato, ringraziando i suoi 55 dipendenti, schierati in fondo alla sala. «Il mondo che ci attende è complesso, ma anche ricco di opportunità – riprende il presidente -. E noi siamo riusciti a ritagliarci il nostro spazio con creatività e capacità di star dietro ai grandi architetti, con prodotti garantiti 7 anni e prototipi fatti con le stampanti 3d. Non produciamo poltrone, ma soluzioni d’ingegneria».
I progetti nei teatri e negli auditorium
Alle sue spalle scorrono i progetti più significativi tra i tremila realizzati negli anni in 81 Paesi. Sono targati Ares Line le poltrone del teatro Olimpico di Vicenza, del Verdi di Padova e del Goldoni di Venezia e quelle del nuovo polo d’Ingegneria all’università di Padova. Ma anche le 230 richiudibili nella sala polivalente alle Procuratie di Venezia nel progetto di Chipperfield per le Generali e quelle che scompaiono nel pavimento nell’auditorium di Casa Ferrero in Lussemburgo. E ancora le 2.030 del teatro nel King Salman Park di Ryad, in Arabia Saudita, per cui Ares Line è andata avanti e indietro con le valigie piene di campioni delle poltrone, e le 1.100 che si stanno installando nel Forum Grimaldi a Montecarlo.
I numeri dell’azienda
Progetti su misura, che sono il vero patrimonio per il futuro. Oltre i semplici numeri dei 20 milioni di fatturato annui, del margine operativo lordo al 16% e di utile netto a 1,7 milioni di euro, in media, negli ultimi tre anni. Numeri piccoli? «Abbiamo un portafoglio da 10 milioni in consegna e di 100 in trattativa: sappiamo che in media si traducono in commesse per il 22-23% – dice Zuccato -. Non siamo interessati tanto al fatturato, quanto al generare reddito. Con una produzione decentrata attraverso i fornitori, la crescita passa per la capacità di proporre le nostre soluzioni in giro per il mondo. Il passo in avanti decisivo è stato l’esser saliti dai 30-40 milioni di offerte l’anno agli attuali 100-120. Insieme alla nostra capacità di creare progetti unici per estetica e soluzioni tecniche».
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12 luglio 2025
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