
Cosa succede a Eurosport, e chi ci guadagna? Dal primo di luglio i due canali del gruppo Warner Bros. Discovery (Eurosport 1 e 2) non sono più visibili sulla piattaforma di Sky Italia, ma solo nei pacchetti digitali di Discovery+, Dazn e Timvision. In questi giorni di grande tennis l’accessibilità dei canali sportivi è all’ordine del giorno: Wimbledon sarà visibile su Sky fino alla scadenza dei diritti, nel 2030; mentre Australian Open e Roland Garros andranno su Eurosport.
Il divorzio fra le due piattaforme – che certamente crea qualche fastidio in più agli appassionati di sport – sembra anche andare in controtendenza rispetto agli accordi commerciali e di ri-trasmissione che invece caratterizzano lo scenario internazionale (in Francia, per esempio, è stato siglato uno storico accordo fra TF1, la principale Tv commerciale, e Netflix).
I canali «terzi» ospitati da Sky vengono remunerati dalla pay Tv, ma al rinnovo del contratto qualcosa è andato storto: non solo Eurosport, ma tutti i canali del gruppo WBD non sono più accessibili tramite Sky (ovviamente quelli in chiaro, come Nove, si raggiungono sul digitale terrestre).
Ma torniamo alla domanda iniziale: a chi giova questa involuzione? Grazie all’analisi elaborata da Sensemakers, abbiamo provato a fare qualche conto. Eurosport è il canale che più soffre questa scelta. Prendiamo in considerazione il primo semestre del 2025: dal punto di vista degli ascolti, puntualmente misurati da Auditel, i due canali sportivi generano audience sulle diverse piattaforme su cui sono visibili, portando però spettatori a Warner Discovery.
Questo significa che – al netto dei fastidi dei sottoscrittori – Sky non perde alcun ascolto. A perdere numeri è invece Warner Discovery. I due canali Eurosport valgono una media di 30mila spettatori medi (per oltre 700mila contatti nel giorno medio). Fino alla fine del mese scorso, circa il 65% degli ascolti prodotti da Eurosport si generava attraverso la piattaforma SkyQ.
Si tratta di circa 20mila spettatori medi. Si capisce dunque perché questo mancato accordo può costare soprattutto a Eurosport. Vedremo se i giochi si riapriranno con l’arrivo del nuovo servizio in streaming Max (di
proprietà di WBD) nel 2026.
In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione Sensemakers su dati Auditel
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12 luglio 2025
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