Venezia, i carabinieri restituiscono al proprietario una vecchia Benelli 2C: ne aveva denunciato il furto 36 anni fa

Meglio tardi che mai. Ma anche: tutto è bene quel che finisce… Benelli. È con questo ironico gioco di parole che alcuni utenti stanno commentando sui social quanto accaduto martedì scorso a Venezia, dove i carabinieri della stazione del Lido hanno restituito al legittimo proprietario una motocicletta – di marca Benelli, per l’appunto – di cui quest’ultimo aveva denunciato il furto ben 36 anni fa, nel 1989.

Tra le sterpaglie

Facile immaginare lo stupore del diretto interessato nel momento in cui i militari lo hanno informato dell’insperato ritrovamento. A quanto riporta una nota trasmessa alla stampa, il mezzo, una 2C di cilindrata 250, è stato rinvenuto «in stato di abbandono tra alcune sterpaglie», e siccome la denuncia era ancora presente nell’archivio dell’Arma non è stato difficile ricostruirne la storia. «L’uomo, nonostante il tempo trascorso – si legge –, non ha trattenuto la commozione nel ritornare in possesso di un cimelio della propria gioventù». Perché certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Compresi quelli per le due ruote, qualora rimasti vivi nella memoria (in questo caso perfino dalla caduta del Muro di Berlino).

Sembrava sparita nel nulla

Ruggine, polvere, salsedine. I segni del tempo non solo sulle componenti metalliche, ma anche sul rivestimento in pelliccia ancora presente sulla sella. Bastava effettivamente uno sguardo per ipotizzare che la Benelli in questione fosse rimasta nell’incuria per decenni. Più nel dettaglio, all’epoca si ipotizzò che fosse stata rubata da un malvivente prima di compiere una rapina fuori città. Tanto lunghe quanto infruttuose erano state le ricerche nei giorni e nelle settimane seguenti, ma del veicolo sembrava non esserci più traccia. Dopo oltre sette lustri la svolta a lieto fine: a immortalarla, uno scatto della stretta di mano tra il proprietario della moto e uno dei carabinieri occupatisi del «cold case». I cui esatti contorni, a onor del vero, sembrano però destinati a restare ugualmente indefiniti.