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Valdastico, minoranze contro Fugatti: «È solo propaganda, così non parla dei problemi dell’industria»

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Dopo il palco di Confesercenti, è stato il momento di quello di Confindustria. Da quel pulpito, il governatore Maurizio Fugatti ha gettato nell’agorà del dibattito pubblico la Valdastico. Una settimana prima era toccato al nuovo Cpr a Trento. «Di solito durante le vostre assemblee si parla di Valdastico». Con queste parole Fugatti ha lanciato l’idea di essere pronto a ragionare anche su altre ipotesi. Questo potrebbe tradursi in un cambio di uscita per l’autostrada, ma il governatore ha ribadito di non voler toccare la Valsugana.

Il dibattito

Insomma, Piazza Dante torna a dettare le priorità del dibattito politico, ma l’opposizione non vuole cadere in questa ennesima provocazione. «Il presidente con queste boutade fa l’agenda e tutti parlano di Valdastico — ha detto il garante delle minoranze Francesco Valduga —. Io vorrei provare a invertire questa tendenza». In pratica, come succede a livello nazionale, il centrosinistra si trova a rincorrere dietro ai temi lanciati dall’altra parte politica, ma Valduga non ci sta. «Questa è l’ennesima arma di distrazione di massa che viene lanciata alla fine di una relazione con il mondo dell’industria», spiega il leader dell’opposizione.

Altre priorità

L’idea che Fugatti abbia cercato di sviare l’attenzione è condivisa all’interno della minoranza del consiglio provinciale. «Il governatore vive alla giornata a seconda di quello che serve per distrarre l’attenzione mediatica e dei cittadini», ha detto il consigliere di Onda Filippo Degasperi. Il quale ha ricordato la proposta della scuola primaria aperta fino a luglio o quella del Cpr. «Gli industriali hanno fatto una lunga relazione dove non si era citata la Valdastico. E Fugatti orfano di questo ha voluto parlarne. Questo dimostra che l’industria è più avanti rispetto al governatore — ha detto il consigliere del Pd Alessio Manica —. All’assemblea si è parlato di altre questioni come la casa, la ricerca e l’attrazione di lavoratori anche extracomunitari. I veri temi del momento».

Alloggi e manodopera

Ed è proprio sui temi, «bypassati» da Fugatti, che si è voluta concentrare la minoranza. Le richieste dell’industria sono state chiare: la Provincia deve aiutare con gli alloggi — anche se si è ringraziata Piazza Dante per i progetti di Ri-Urb e Ri-Val —, c’è la necessità di manodopera e di un nuovo piano industriale. Secondo Valduga, dal palco del PalaRotari di Mezzocorona, il governatore ha solo «apparentemente dato risposta ai temi posti»: «Nel concreto — ha detto il garante delle minoranze — le risposte devono ancora arrivare. Ad esempio, Ri-Val e Ri-Urb sono titoli, ma nel concreto non sappiamo cosa produrranno».

Degasperi: «Il Pil si è arenato»

Ancora più duro il commento di Degasperi: «Ha magnificato il Pil del Trentino, ma dopo i due anni post Covid il prodotto interno lordo si è arenato. Di fronte a osservazioni puntuali sui suoi risultati cambia argomento». L’esponente di Onda ha attaccato l’inquilino di Piazza Dante per le azioni messe in campo per quanto riguarda la burocrazia e la crescita industriale: «In questi sette anni non è stato fatto nulla per alleggerire il carico burocratico, mentre i dati dell’industria degli ultimi anni sono in calo. E anche qui non è stata fatta nessuna azione». E ha aggiunto: «Dall’agenda trentina della politica, l’industria è sparita». Questa frase si lega anche alla richiesta fatta dal presidente Lorenzo Delladio alla Provincia: «Serve un piano industriale».

Il progetto

Anche se non lo considerano un tema principale, due battute sull’uscita di Fugatti sulla Valdastico si sono volute fare. E ci ha pensato Manica: «Quelli ideologici sono loro che tengono vivo il racconto di questa strada senza documentarlo con i dati». Secondo il consigliere dem, il governatore ha capito che non si poteva più procedere con l’idea dell’uscita a Rovereto (anche grazie alla minoranza e alle amministrazioni locali contrarie) e ha voluto parlare del tema per mantenere viva «la sua propaganda».

Fugatti potrebbe cercare di mettere in scacco il centrosinistra ritirando fuori il vecchio progetto approvato dalla giunta Rossi, che prevedeva l’uscita a Trento passando per la Valsugana. «Ho sempre detto che non condivido quel progetto, ma certamente questa mossa ci metterebbe nelle condizioni di dover spiegare il perché non ci interessa». Ma alla fine Manica è convinto che non si vedrà nessuna nuova autostrada in Trentino.

Il raddoppio della Statale 47

Mentre la Valsugana torna al centro della discussione. Ieri, 23 ottobre, è partita la consultazione preliminare per il progetto di messa in sicurezza e raddoppio a due corsie della Ss47 nel tratto Pergine-Novaledo con il tunnel di Tenna, uno dei principali interventi strategici della Provincia affidato al commissario straordinario Giancarlo Anderle. «Un passo avanti importante per quest’opera strategica per il Trentino e la Valsugana in particolare, per la quale la Giunta ha già stanziato 100 milioni di euro, che saranno a breve integrati con ulteriori risorse già previste con lo scorso assestamento di bilancio», ha detto Fugatti.


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24 ottobre 2025

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