
Se in Trentino si stanno agitando gli animi intorno al prolungamento della Valdastico, dall’altra parte delle Dolomiti non è cambiato nulla rispetto al 2018 e si attendono nuove indicazioni ufficiali per un’opera considerata da molti come «strategica». A parlare, per la prima volta, è la società A4 holding che attraverso la controllata Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova S.p.A dovrebbe, come sostenuto dal governatore Maurizio Fugatti, finanziare tutta l’opera. Innanzitutto, la holding degli spagnoli di Abertis — società controllata dai Benetton — vuole mettere in chiaro che non entra nelle soluzioni progettuali: «A4 holding opera nel quadro delle indicazioni e delle decisioni assunte dalle istituzioni competenti, in primis il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Non esprime quindi una volontà autonoma o un interesse diretto rispetto alle soluzioni progettuali, ma si limita a dare attuazione alle scelte che vanno condivise a livello istituzionale e territoriale».
Le ipotesi in campo
Nel corso degli anni, la società autostradale ha elaborato e presentato diverse ipotesi progettuali, tra cui quella del 2018 — con l’uscita a Trento Sud e già prevista dal Piano urbanistico provinciale — ritornata in auge in questo periodo. Il tutto fatto sempre su richiesta delle autorità competenti e nell’ambito del lavoro del comitato paritetico Stato–Regione Veneto–Provincia Autonoma di Trento. «Tali proposte sono state sviluppate per offrire opzioni tecnicamente realizzabili, in grado di supportare il processo decisionale politico e amministrativo — fa sapere la società —. Quando il confronto tra le istituzioni ha richiesto ulteriori approfondimenti o modifiche, A4 Holding ha adattato nuovamente i progetti, in attesa di una definizione condivisa del tracciato, che al momento sembra ancora non esserci». Proprio per quest’ultimo motivo, adesso Fugatti vuole accelerare e ha dichiarato che sta già «prendendo accordi con il ministero e con la Regione Veneto». Finché non si arriva a questo confronto e si trova un’intesa, ogni attività progettuale resta in stand-by.
«Collegamento potenzialmente strategico»
Ma l’opera interessa ancora all’eventuale finanziatore e agli attori coinvolti? «Il collegamento tra Veneto e Trentino rappresenta, secondo molteplici soggetti del territorio e studi trasportistici, un’infrastruttura potenzialmente strategica per la mobilità e lo sviluppo economico dell’area — ha spiegato A4 Holding —. Il tracciato è stato inserito tra le opere prioritarie già nell’ambito della Legge Obiettivo e risulta tuttora incluso nella programmazione nazionale, oltre a essere parte integrante delle reti transeuropee di trasporto (TEN-T), che mirano a rafforzare la connessione tra i principali corridoi europei». E ha aggiunto: «Diverse associazioni di categoria hanno espresso nel tempo il loro sostegno a un’opera che, se realizzata, potrebbe contribuire a migliorare la connessione tra i sistemi produttivi, alleggerire la viabilità ordinaria e favorire una maggiore efficienza logistica». In questo contesto, A4 Holding ha spiegato che può mettere a disposizione le proprie competenze tecniche per supportare le valutazioni avanzate dalle istituzioni.
La concessione in scadenza
Se da un lato, la decisione sul prolungamento della Valdastico è tutta in mano alla politica, dall’altro c’è il non trascurabile tema della concessione autostradale in scadenza a fine 2026. L’idea del ministero è quella di dare la Brescia-Padova, tramite assegnazione In-house, direttamente alla Cav (società a metà tra Regione e Anas che controlla il Passante di Mestre e l’A57). Ma, nelle scorse settimane, la Commissione europea ha avvertito che i progetti di questo tipo necessitano di giustificazioni convincenti. Anche perché Bruxelles considera la gara lo strumento più adeguato per gestire questo tipo di operazioni. Quindi il rischio è quello di trattare del prolungamento della Valdastico con una società che potrebbe non essere più la finanziatrice dell’opera tra poco più di un anno. Inoltre, fino alla nuova assegnazione, è difficile che un operatore faccia investimenti ingenti, come nel caso della concessione A22.
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5 novembre 2025
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