
Un’impresa, un mistero tecnico, un tonfo. Tutto da casa Ferrari. Da una parte c’è Leclerc, tornato in pole tessendo un filo di seta lungo la pista che pochi minuti prima aveva rischiato di escluderlo dalla fase finale. Dall’altra c’è Hamilton, dodicesimo, eliminato nel Q2, umiliato al punto da suggerire alla Ferrari di cambiare pilota.Â
Nel mezzo c’è una macchina dai comportamenti indecifrabili. Ci piacerebbe spiegare come mai Charles sia riuscito a fare il colpo a Budapest. Il vento cambiato, la giusta «finestra» per far funzionare le gomme dicono i protagonisti. La verità è che nemmeno Leclerc comprende e può raccontare. Il suo tocco perfetto ha di certo influito sull’esito della qualifica, ma non è chiaro come mai la coppia McLaren, stabilmente avanti con margine, abbia accusato una involuzione improvvisa mentre la Ferrari rifioriva d’incanto.Â
Sta qui, forse, in una oscurità tecnica fatta di decimi, millesimi dati e tolti, di colpi d’aria, minime oscillazioni delle temperature, parte della distanza che separa i due piloti Ferrari. Leclerc pare un rabdomante che cerca e trova sorgenti nascoste mentre Hamilton annaspa, perde orientamento e fiducia. Abdica addirittura, come ha detto ieri in un momento di depressione talmente acuta da fargli perdere la misura della propria storia, della passione che continua a circondarlo, dell’investimento che ha determinato il suo arrivo a Maranello.Â
Lewis si rende conto che la scuola è finita, che ragazzini come Bortoleto, Hadjar o Bearman (il baby di casa Ferrari dirottato alla Haas per fargli posto), all’esordio con vetture tutt’altro che felici, fanno cose che a lui non riescono affatto, non più.Â
Mentre Alonso, che ha più anni e più fame, continua a combattere e a stupire. Significa che solo Hamilton può uscire dai propri guai. Il punto è questo, purtroppo. E va oltre le complicanze di una macchina capricciosa. Riguarda le energie, l’attitudine a rischiare e la fame — appunto — rimaste in circolo, nella testa di un campione che ha vinto tutto. Troppo? Abbastanza per togliere di mezzo ciò che porta ad acchiappare quei decimi, quei millesimi che cambiano la scena, l’umore, le classifiche?
Solo Lewis può capirlo ed è penoso, è una sconfitta per l’intera F1, oltre che per la Ferrari, star qui a tirar fuori questi discorsi per cercare di attenuare i discorsi suoi. Di un signore che pure ci ha entusiasmati e meravigliati lungo un’epoca intera. Con il timore, indotto proprio da Hamilton, che si tratti di un’epoca finita.Â
3 agosto 2025 ( modifica il 3 agosto 2025 | 06:56)
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