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Un anno da Parigi, Casella ricorda la doppia medaglia alla trave: «Ma siamo al lavoro per rifare la storia»

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Il giorno più bello nella vita sportiva di Enrico Casella potrebbe non essere stato il 5 agosto 2024 («Un’emozione indescrivibile, ma il secondo posto della squadra a Parigi e l’oro mondiale di Vanessa non sono stati da meno: dal punto di vista tecnico l’argento di squadra è straordinario»), ma lo è stato per molti italiani. La vittoria di Alice D’Amato ai Giochi nella trave, con il bronzo di Manila Esposito, resta il momento olimpico dell’ultima edizione. Un trionfo storico, nato a Brescia.

Casella, ci svela qualcosa che non è mai stato detto?

«Le do un dettaglio tecnico, del quale solo io potevo accorgermi. La giuria ha premiato Alice, come “virtuosismo”, per essere rimasta su un solo piede dopo una sequenza complessa. In realtà quello è un accorgimento tecnico, sul quale abbiamo lavorato tre anni, per consentirle di non cadere. Fino al 2021 lei non entrava nemmeno nelle rotazioni della Brixia alla trave».

Al villaggio olimpico come vi avevano festeggiato?

«Aspettavano tutti Alice e Manila. A Casa Italia poi fu un’emozione travolgente, L’euforia era trascinante».

Quando a caldo, dopo l’argento a squadre, disse che dedicava quella medaglia a un dirigente, a chi si riferiva?

«Nomi non ne faccio neanche oggi. Solo che nello sport non ci si accontenta mai: dopo i successi agli Europei e ai Mondiali avevamo vinto l’argento a Tokyo, per molti non bastava ancora. A Parigi abbiamo vinto un oro, un argento e un bronzo: penso che la portata storica dei successi abbia messo d’accordo tutti».

Non ci dica che lei è sazio…

«Mai. Siamo a Tirrenia in collegiale, lavoriamo per il Mondiale a ottobre che sarà però una tappa di passaggio, senza la finale a squadre. Si farà sul serio dal 2026 e nel 2027. Il gruppo di Parigi, per quattro quinti, resta competitivo per il 2028 e sta tornando Asia D’Amato, che serve molto anche ad Alice. Lavoriamo per rifare la storia».

Parla dell’equilibrio psicologico delle due gemelle?

«Alice è stata travolta dall’onda mediatica. Io lo sapevo, l’avevo vissuto con Vanessa che a sua volta aveva pagato. Ma lei, come Ferrari, ama la ginnastica e il lavoro: ora è di nuovo centrata e Asia in questo le è molto d’aiuto».

Vany studia da allenatrice.

«La vedo molto motivata, sta facendo gavetta con le più piccole e aiuta Angela Andreoli a recuperare dall’infortunio. E il sottoscritto ha 68 anni – sorride – ora lavoro per formare gli allenatori».

A Sanpolino, nel centro olimpico, quando entrerete?

«L’estate prossima. Vero è che sarà pronto a gennaio, ma poi va strutturato e arredato. Creeremo però una sinergia con il palazzetto indoor. Sarà inutilizzato da marzo a agosto, a noi servirà per delle prove podio come succede agli Europei o ai Mondiali. Potremo poi iniziare a organizzare gare nazionali e internazionali, rendendo Brescia ancora più centrale dentro e fuori dall’Italia».


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5 agosto 2025 ( modifica il 5 agosto 2025 | 09:58)

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