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Ucraina, attesa per l’annuncio di Trump. E il suo inviato Kellogg va a Kiev

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DALLA NOSTRA INVIATA
LEOPOLI – E ora? La domanda galleggia sull’Ucraina tutta da Ovest a Est, mentre è atteso l’arrivo a Kiev dell’inviato speciale statunitense, l’ex generale Keith Kellogg, che dovrebbe trattenersi nel Paese per l’intera settimana. Ma, soprattutto, il fiato è sospeso in vista dell’annuncio promesso della Casa Bianca. Sarà una posizione decisa contro la Russia? Verranno imposte nuove sanzioni contro Mosca, come minacciato più volte mentre il cessate il fuoco tra le due parti sembra sempre più lontano?

La svolta nella politica americana, in ogni caso, è arrivata già, con l’annuncio di un accordo raggiunto con la Nato. Gli Stati Uniti invieranno nuovi sistemi missilistici all’Alleanza Atlantica, che a sua volta li consegnerà a Kiev. Si tratterà soprattutto dei Patriot, che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha più volte richiesto ai partner occidentali per difendere i cieli dai continui attacchi nemici. Ed è nel quadro di questa svolta che il segretario generale della Nato Mark Rutte vola oggi a sorpresa a Washington per incontrare il presidente Donald Trump, il segretario di Stato Marco Rubio e il capo del Pentagono Pete Hegseth, nonché alcuni membri del Congresso.

The Donald però ha abituato il mondo a continue giravolte. E gli osservatori ucraini non sono particolarmente ottimisti. Un ultimo possibile test sarà il disegno di legge del Congresso sulle sanzioni anti-Russia, proposto dal senatore repubblicano Lindsey Graham, che prevede dazi doganali aggressivi da parte degli Stati Uniti su Paesi come Cina e India se continueranno ad acquistare petrolio russo, oltre che uranio e altri merci. Tuttavia, dato che il conflitto Iran-Israele sta già facendo aumentare i prezzi mondiali del petrolio e che Trump sta spingendo Graham ad annacquare il disegno di legge e ad aggiungere una deroga presidenziale per accentrare a sé il potere di decisione e revoca sulle sanzioni secondarie, le possibilità che le ipotesi si traducano in azioni sono scarse.

La guerra sul campo intanto prosegue la sua corsa. Con una serie di attacchi con droni, Mosca ha colpito la città di Sumy, rimasta parzialmente senza elettricità . Un uomo di 57 anni è stato ucciso e suo fratello è rimasto ferito dopo essere che sono stati colpiti da un drone russo mentre si dirigevano verso la comunità di Khotin. Sotto il fuoco anche il villaggio di Velykomykhailivka, distretto di Synelnykove, nella regione di Dnipro, dove una donna è rimasta uccisa. Attaccata anche Samar. Dopo la mezzanotte, i russi hanno bersagliato con l’artiglieria un grattacielo nel quartiere Korabelny di Kherson ferendo due civili. «Sette giorni di attacchi russi su larga scala in Ucraina: più di 1.800 droni, più di 1.200 bombe teleguidate e 83 missili di vario tipo. I russi stanno intensificando il terrore contro città e comunità per intimidire ulteriormente il nostro popolo», ha commentato Zelensky.

Mosca dal canto suo mostra i muscoli, schierando tre navi da guerra nel Mediterraneo, inclusa una portaerei equipaggiata con missili da crociera Kalibr. Il tutto mentre il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, in visita a Pechino, ha avuto un colloquio di oltre un’ora con la controparte cinese Wang Yi sull’Ucraina e sulle «relazioni con gli Stati Uniti». Secondo fonti del Cremlino, Lavrov avrebbe definito le sanzioni «strumenti di coercizione politica che violano il diritto internazionale», lodando la Cina per «la sua posizione equilibrata e pragmatica». L’incontro arriva a meno di tre mesi dalla visita dello stesso Wang in Russia, a dimostrazione del dialogo sempre più fitto tra le due potenze.

13 luglio 2025

13 luglio 2025

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