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Turismo in Trentino, i gestori di appartamenti: «Grazie allo smart working si fanno vacanze più lunghe»

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«Il Trentino ha tutto per attrarre un turismo evoluto, consapevole e di qualità, ma non può sedersi». Con la stagione estiva alle porte, il monito del presidente dell’associazione Trentino appartamenti, Maurizio Osti è chiaro: «Dobbiamo investire in formazione, digitalizzazione e sostenibilità. Solo così l’extralberghiero potrà continuare a crescere, offrendo esperienze autentiche nel rispetto del territorio. Noi ci crediamo e continuiamo a lavorare ogni giorno per costruire una rete forte, unita, capace di affrontare le sfide con professionalità e passione». Mentre a livello nazionale si discute animatamente delle nuove normative sugli affitti brevi, con la recente sentenza del Tar Lazio a rimettere in discussione l’autonomia dei comuni, il numero uno dell’associazione ha voluto scattare una fotografia sul settore: «Anche se il quadro normativo trentino è attualmente stabile, serve massima vigilanza — prosegue Osti —. Le prenotazioni in vista dell’estate mostrano segnali incoraggianti. Accanto ad un’irriducibile quota di last-minute, si sta consolidando una domanda più strutturata, con maggiore anticipo sui soggiorni e crescente attenzione alla qualità dell’offerta. I nostri ospiti ci scelgono perché trovano un’accoglienza autentica e un rapporto diretto con i luoghi e le persone».

L’importanza della reputazione digitale

Un tema che rimane centrale, anche in questo settore, è certamente quello della gestione digitale, sempre più rilevante per i turisti che ricercano la sistemazione più adatta alle proprie esigenze. «Oggi non basta essere online — precisa il presidente Maurizio Osti —. Serve saperci stare: recensioni, channel manager, customer care automatizzati e mirati. La reputazione digitale è il nuovo capitale fiduciario: chi la cura, vince. Il turista digitale non perdona l’approssimazione, ma premia la trasparenza, l’efficienza e l’empatia. Per questo è fondamentale che i nostri associati siano formati e accompagnati anche su questi aspetti, con strumenti e competenze adeguate». L’associazione Trentino appartamenti, infatti, non si limita alla rappresentanza ma affianca quotidianamente i proprietari nella gestione operativa, normativa e promozionale, grazie a un network di consulenze, contatti istituzionali, scambi con le forze dell’ordine e una rete di competenze tecniche e legali.

Lo smart working allunga le vacanze

Oggi i turisti che arrivano in provincia ricercano in particolare: autonomia, ambienti familiari, giardini o terrazze dove godersi la montagna in tranquillità, senza però rinunciare alla connettività. «Sempre più spesso le famiglie decidono di lavorare qualche giorno da remoto, prolungando i soggiorni e contribuendo così alla destagionalizzazione, che per noi rappresenta una leva strategica — conclude il presidente Osti —. Su questo tema occorre un sistema integrato tra privati, Apt ed enti pubblici per valorizzare le mezze stagioni. Il turismo autunnale, enogastronomico o culturale può e deve diventare uno strumento di riequilibrio economico e territoriale».

Trento, 488 strutture ricettive su 618 sono appartamenti turistici

Questo tipo di soluzione non è peculiare delle zone del Trentino più vocate al turismo, quali valli, montagna e laghi. Trento conta 488 appartamenti turistici dotati di CIN su un totale di 618 strutture ricettive di varia tipologia censite nel capoluogo. Di questi 488, 138 sono gestiti in forma imprenditoriale (ossia con partita Iva) e 350 in forma non imprenditoriale, ossia gestiti da privati con il proprio codice fiscale. Sulla questione, osserva Osti, «mi si conceda una breve nota a margine: non sono certo 488 appartamenti turistici su un totale di 12.000 appartamenti sfitti nel capoluogo trentino a creare l’emergenza casa, oggetto proprio in questi giorni di analisi e dibattiti sia a livello locale che nazionale».


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16 giugno 2025

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