
“È conosciuta come l’Alcatraz degli alligatori, il che è molto appropriato, perché ho guardato fuori, e non è un posto in cui vorrei fare un’escursione a breve, ma molto presto questa struttura ospiterà alcuni dei migranti più pericolosi e alcune delle persone più feroci del pianeta». Così ha detto il presidente americano Donald Trump, subito dopo l’inaugurazione del nuovo centro di detenzione per migranti, chiamato «Alligator Alcatraz» e situato in una zona paludosa delle Everglades, in Florida. Trump è stato accompagnato dal governatore della Florida, Ron DeSanctis, con cui il presidente ha ritrovato «un ottimo rapporto», dopo che DeSanctis lo aveva sfidato alle primarie per le presidenziali del 2024.
Sulle paludi della Florida, le famose Everglades popolate da alligatori, coccodrilli e pitoni, dunque da oggi sorge il nuovo controverso centro di detenzione per migranti illegali, Un carcere che può accogliere fino a 5.000 persone e che, secondo le stime dei media americani, costerà ben 450 milioni di dollari l’anno. Tecnicamente un luogo di sosta in attesa dell’espulsione ma che, ha avvertito il commander-in-chief, «potrebbe essere più duro della prima Alcatraz». Da tempi Trump accarezza l’idea di riparare il carcere di massima sicurezza nella baia di San Francisco per adibirla a centro di detenzione migranti, come è accaduto a Guantanamo. Per il momento dovrà accontentarsi della struttura costruita in tempi record dal governatore della Florida .
Un detenuto dovesse tentare la fuga sarebbe massacrato da un alligatore o da un coccodrillo. Ma The Donald ha anche dichiarato che non gli interessa. «Non me ne frega niente, non è carino ma è così», ha detto perfino fornendo qualche consiglio su come fuggire da uno di quegli enormi e letali anfibi. «Devi correre a zigzag, così le tue chance di sopravvivere aumentano dell’1%», ha scherzato il tycoon che nello Stato dei coccodrilli è di casa, avendo il suo resort di Mar-a-Lago a pochi chilometri dal nuovo centro.
Come funzionerà la nuova struttura non è chiaro. Secondo la segretaria agli Interni Kristi Noem servirà come un appoggio per i migranti in attesa di espulsione. Le autorità per l’immigrazione stanno intensificando gli arresti fino a 3.000 al giorno e l’amministrazione intende raddoppiare il numero attuale di posti letto per la detenzione dei migranti a livello nazionale, portandoli a 100.000. Per questo dalla Florida la segretaria ha esortato «tutti gli Stati americani a creare centri come `Alligator Alcatraz´» ed ha invitato i migranti senza documenti ad «autoespellersi» prima di essere arrestati. Secondo la segretaria degli Interni sarebbero oltre un milione le persone che hanno deciso di lasciare volontariamente gli Stati Uniti finora e magari ritentare di tornare legalmente.
Per rispondere alla manifestazioni di questi giorni DeSantis ha sottolineato che la struttura è temporanea e necessaria per alleviare gli oneri sulle forze dell’ordine e sulle carceri dello stato, che hanno visto un afflusso eccezionale di migranti, come conseguenza del pugno duro dell’amministrazione. Il governatore repubblicano ha anche assicurato che `Alligator Alcatraz´ è un luogo sicuro, «dotato di aria condizionata» e costruito per resistere agli uragani che ogni anno colpiscono la Florida. Tuttavia, le proteste non si sono placate e non solo da parte delle organizzazioni per i diritti dei migranti che temono per le loro condizioni ma anche da parte degli ambientalisti e delle comunità di nativi americani che considerano sacra l’area su cui sorge.
1 luglio 2025
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