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Trump, gli insulti a Netanyahu per avere la tregua e l’avvertimento: «Se annette la Cisgiordania, perderà il nostro sostegno»

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DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GERUSALEMME
 – La vignetta mostra Benjamin Netanyahu — scortato dai tre americani — che sbotta: «Sto solo andando in bagno». Quelli che qui chiamano i «Bibi-sitter», dal soprannome del primo ministro, sono diventati nel giro di un giorno già quattro. 

Al mattino è decollato il vicepresidente JD Vance, al pomeriggio è atterrato Marco Rubio, il segretario di Stato. Erano stati preceduti da Steve Witkoff, inviato della Casa Bianca, con Jared Kushner, il genero del presidente. Che da Washington ha messo anche il suo peso — e la faccia sulla copertina — in una lunga intervista con il settimanale Time: allarga la visione a tutto il Medio Oriente, restringe le stoccate a Netanyahu pur ribadendo il rapporto con il premier.

La successione di visite serve ad assicurarsi che il governo israeliano non faccia saltare la tregua a Gaza, in vigore da un paio di settimane. 

I ministri di estrema destra sono comunque riusciti a far saltare i nervi degli americani. Prima di salire sull’aereo Vance definisce «una scelta stupida che mi ha offeso» il voto preliminare in Parlamento per approvare l’annessione della Cisgiordania. Trump rincara: «Non succederà perché ho dato la parola ai Paesi arabi. Se Israele andrà avanti, perderà tutto il sostegno degli Stati Uniti». Netanyahu è intervenuto per dichiarare che si è trattato «di una provocazione dell’opposizione» (anche se il documento è stato presentato dai coloni suoi sostenitori) e ha bloccato «qualsiasi nuovo progresso di annessione».

Il primo ministro sembra faticare a controllare i più riottosi tra i ministri. Nell’intervista Trump vagheggia di una possibile scarcerazione di Marwan Barghouti: «Prenderò una decisione». Condannato a cinque ergastoli per terrorismo, è considerato dai palestinesi — e da parte della comunità internazionale — il leader che può riformare e rilanciare l’Autorità a Ramallah. Itamar Ben-Gvir, ministro per la Sicurezza nazionale, non si trattiene: «Non uscirà mai di galera». E sull’annessione dei territori palestinesi: «Siamo uno Stato sovrano, il Parlamento vota come vuole».

Ancora Trump dichiara che «gli accordi di Abramo si allargheranno all’Arabia Saudita entro la fine dell’anno». Riad chiede per procedere alla normalizzazione con Israele che venga presentato un progetto fattibile verso la nascita dello Stato palestinese

Bezalel Smotrich — ministro delle Finanze, messianico e fanatico quanto Ben-Gvir — replica: «Se vogliono lo Stato palestinese in cambio, no grazie amici miei, continuate a cavalcare i vostri cammelli nel deserto» (si è poi scusato per l’«uscita infelice»).

Sembrano finiti i tempi del primo mandato alla Casa Bianca, quando Netanyahu — racconta nell’autobiografia — aveva convinto il presidente ad accantonare l’idea dei due Stati tra metafore golfistiche («difficile come la buca in un colpo solo») e mappe di Manhattan per ridurre le complessità della regione a dimensione e comprensione dell’amico americano. Trump II vuole l’intesa con i sauditi e lascia capire che per ottenerla è disposto a ripetere la sequela di parolacce pronunciate mentre ricordava a Bibi quanto avesse fatto per lo Stato ebraico e gli imponeva la tregua a Gaza: «Se non accetti, non potrei più essere al tuo fianco», avrebbe lasciato capire nella ricostruzione di Time.

La seconda fase dell’accordo che ha fermato i due anni di guerra contro Hamas è ancora tutta da implementare. Trump ammette: «Il presidente palestinese Abu Mazen non sarà probabilmente alla guida dell’Autorità che governerà la Striscia. So che gli piacerebbe esserlo, ma non so. Mi sono sempre trovato bene con lui, è ragionevole». Annuncia : «Andrò a Gaza», dove la situazione della popolazione — avverte l’Organizzazione mondiale della sanità — è «catastrofica» anche dopo il cessate il fuoco. Resta la questione del disarmo di Hamas: «Se ne occuperà una forza internazionale» sostiene Vance. «Sarà lungo, difficile e complicato».

24 ottobre 2025 ( modifica il 24 ottobre 2025 | 10:29)

24 ottobre 2025 ( modifica il 24 ottobre 2025 | 10:29)

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