
«Sono cifre importanti, anche rispetto ai bilanci del passato a cui eravamo abituati». Maurizio Fugatti anticipa con queste parole la presentazione del bilancio previsionale della Provincia per il triennio 2026-28. Un ammontare di risorse pari a 5,6 miliardi di euro, per intervenire in particolare sul tema dell’emergenza abitativa e della conciliazione vita-lavoro. Quindi, il sostegno alle famiglie e alle imprese, con la predisposizione di un nuovo piano per le politiche industriali: richiesto fortemente nelle scorse settimane dal presidente di Confindustria del Trentino, Lorenzo Delladio. Accanto alle questioni già anticipate negli scorsi giorni — l’abbattimento del costo degli asili nido in base all’Icef e l’introduzione delle attività estive per i ragazzi nelle scuole elementari e medie —, il governatore e il vicepresidente Achille Spinelli, ieri, hanno presentato alle categorie economiche e ai sindacati del territorio i restanti punti chiave presenti all’interno della manovra. Uno di questi è proprio il tema della casa, con l’erogazione di 5 milioni di euro a persone fisiche che ristrutturano alloggi da locare successivamente a canone moderato. «Questo — ha sottolineato Fugatti — con l’obiettivo di favorire l’immissione sul mercato degli affitti di almeno 250/300 alloggi». In più, sono presenti ulteriori 5 milioni a favore di cooperative edilizie al fine di promuovere forme di abitare collaborativo. Ci sono poi 15 milioni per Itea e 10 milioni per finanziare ulteriormente la rivitalizzazione delle aree a rischio abbandono sul territorio provinciale: «Su quest’ultimo intervento, il primo bando ha portato circa 300 richieste — ha precisato il governatore — che aprono prospettive importanti di riqualificazione di 300 immobili. Il secondo bando invece ripartirà a novembre».
2,5 miliardi per le opere pubbliche
Lato opere pubbliche: sul bilancio pluriennale risultano già finanziate opere per oltre 2,5 miliardi di euro, di cui 820 milioni per la realizzazione del nuovo Pout, il Polo ospedaliero e universitario del Trentino. Di fatto le risorse aggiuntive in manovra ammontano a 183 milioni: di questi, 102 milioni sono destinati all’edilizia scolastica, in particolare per quanto riguarda futuri interventi di riqualificazione per le scuole superiori.
Come detto, una delle novità della manovra è rappresentata dalla definizione di un nuovo piano industriale: «Capace — ha rimarcato Spinelli — di portare una strategia pluriennale osservando il 2040». Il vicepresidente — e assessore allo sviluppo economico — ha evidenziato la necessità di «puntare su capitale umano qualificato» e su un mercato del lavoro «di qualità per attrarre professionisti da tutto il mondo». Insomma, ricerca e innovazione intesi come il motore in grado di trainare il settore manifatturiero trentino. Nello specifico, la manovra riserva 142 milioni per l’Università, 86 milioni per le Fondazioni di ricerca oltre a una serie di sostegni mirati alle imprese: 20 milioni in conto capitale e 63 milioni in limiti di impegno. Per favorire le aziende, Piazza Dante conferma anche per il prossimo triennio il quadro di agevolazioni Irap e Imis in essere nel 2025. Un’altra novità — che intreccia i bisogni di imprese e famiglie — è la previsione di un intervento sperimentale che prevede la concessione di un milione di euro alle aziende del settore manifatturiero che ristrutturano alloggi da locare a canone moderato ai propri dipendenti.
La soddisfazione delle categorie economiche
Alla luce di questo, emerge la soddisfazione sia delle categoria economiche sia dei sindacati. Specialmente in riferimento al piano industriale: «Questa è l’unica ricetta per sostenere davvero la crescita economica che nei prossimi anni è prevista di anno in anno limitata a qualche decimale», hanno detto Cgil, Cisl e Uil del Trentino, seguite da Roberto Busato, direttore generale degli industriali trentini: «Il piano industriale è una richiesta precisa che la nostra Associazione ha fatto alla giunta provinciale, insieme alla necessità di una politica economica più ampia». «Senza un coinvolgimento concreto delle imprese — hanno concluso le sigle — si corre il rischio che la manovra si traduca in una semplice erogazione di contributi». Domani il passaggio della manovra al Cal, prima di tornare in giunta per una ulteriore approvazione. Si stima l’approdo della manovra in Consiglio provinciale verso metà dicembre.
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4 novembre 2025
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