
Nata dall’eredità: è da questa filosofia che scaturisce l’ultima creazione di Maranello. Che, ai numeri 849 tradizionali (8 per i cilindri, 49 per la cilindrata di ognuno dei cilindri del suo propulsore termico), aggiunge un nome di quelli che hanno fatto la storia della Ferrari: Testarossa. Non per nostalgia di un passato pure glorioso, né per cavalcare un heritage che pure ha un valore inestimabile, ma con l’intento di enfatizzare un livello di performance mai spinto fino a questi limiti per un modello stradale. E il rosso con cui sono state dipinte dal 1956 le testate di motori capaci di vincere gare leggendarie come la 24 Ore di Le Mans è il simbolo dei più potenti propulsori Ferrari.
Niente operazione nostalgia
Non è, quindi, questa un’operazione nostalgia, né certamente una collezione di citazioni retrò, come tiene a sottolineare il responsabile del design di Maranello Flavio Manzoni. Perché oggi è più che mai essenziale che forme e funzioni si sposino. Così, se è facile riconoscere nei due “codoni” posteriori, spoiler gemelli e fissi, l’ispirazione della Ferrari 512 S, Sport-Prototipo protagonista nei primi Anni 70 di epiche battaglie con le Porsche 917, tutto il resto è aerodinamica spinta, tecnologia avanzata, raffinatezza dei dettagli: un insieme di soluzioni studiate per coniugare emozioni da giornata in pista con una fruibilità quotidiana a cui i clienti Ferrari non vogliono rinunciare. Al punto che, essendo ibrida, la nuova declinazione della Testarossa può percorrere in modalità solo elettrica fino a 25 chilometri, sfilando silenziosa nei centri cittadini.
1.050 cavalli e un 4.0 V8 ibrido
Poi, certo, il V8 4 litri, derivato – come l’intera architettura plug-in – dalla SF90 Stradale che sostituisce, è la carta che garantisce tutte le emozioni che una Ferrari deve assicurare con i suoi 830 cavalli, 50 in più dell’edizione precedente; altri 220, per arrivare ai 1.050 totali, derivano dai tre propulsori elettrici, due dei quali anteriori e uno posteriore. All’incremento di potenza provvede il turbocompressore più grande mai adottato su una Ferrari di serie, in grado di aumentare del 25% la portata dell’aria; dimensioni e necessità di controllo delle temperature maggiori hanno imposto qualche raffinatezza stilistica e tecnica, per garantirne l’adeguato raffreddamento. E il ritardo di risposta alle sollecitazioni dell’acceleratore dovuto alle dimensioni della girante (il cosiddetto turbo-lag) è compensato dai propulsori elettrici, che garantiscono un’erogazione istantanea della coppia quanto il V8 è ai bassi regimi.
Versioni e prezzi
Tradotto in numeri, significa che la 849 Testarossa accelera da 0 a 100 km/h in 2,25 secondi (come una Formula 1) e arriva a una punta di 330 km/h. Proposta nelle versioni Coupé e Spider (con tetto che si ritrae in 14 secondi), la nuova creazione di Maranello sarà disponibile nel corso del 2026 a prezzi che vanno dai 460 mila euro per la prima ai 500 mila della seconda, cui si possono aggiungere 52.500 euro per l’allestimento più estremo Assetto Fiorano.
9 settembre 2025 (modifica il 9 settembre 2025 | 20:38)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
9 settembre 2025 (modifica il 9 settembre 2025 | 20:38)
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