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Titan, la Guardia Costiera statunitense sul sottomarino imploso: «Gravi falle nella sicurezza. Ignorate le regole»

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«Un incidente evitabile». L’implosione del sommergibile Titan, 
avvenuta durante un’escursione verso il relitto del Titanic a 3.500 metri di profondità il 18 giugno del 2023 e costata la vita a cinque persone, si sarebbe potuto evitare. A dirlo, mettendolo nero su bianco, è il nuovo rapporto della Guardia Costiera statunitense, che punta così i riflettori sull’operato della OceanGate, la società privata proprietaria dell’imbarcazione.

Stando a quanto scritto nella relazione, OceanGate «operava in un vuoto normativo», sfruttando consapevolmente le difficoltà di supervisione per lavorare senza il rispetto dei protocolli di sicurezza. Un esempio tra tutti è il protocollo seguito per la formazione dei piloti «inadeguato e privo del rigore necessario per garantire operazioni sicure» con corsi dalla durata di un giorno. Il tutto raggiunto con tattiche intimidatorie e servendosi della «reputazione favorevole» per eludere i controlli. 

Ma ancora: a emergere dalle carte è anche un’ambiente «di lavoro tossico» che caratterizzava l’azienda. Un clima che ha portato, nel caso del Titan e non solo, a prendere decisioni definite «strategiche», che hanno causato la mancanza di manutenzione preventiva e i processi di progettazione e collaudo assolutamente inadeguati. A subirne le conseguenze, però, erano anche i dipendenti, che – secondo la relazione – in molti casi presentavano le dimissioni per gli stipendi non pagati e dell’assenza di protocolli che garantissero la loro sicurezza sul lavoro.

5 agosto 2025 ( modifica il 5 agosto 2025 | 18:27)

5 agosto 2025 ( modifica il 5 agosto 2025 | 18:27)

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