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TikTok e il trend del «Dubai Chocolate»: così salgono i prezzi del pistacchio (che sembra introvabile)

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La vicenda del cosiddetto Dubai Chocolate è la dimostrazione semplice ma lampante di come spesso le tendenze dei social network riescono ad influenzare interi mercati. Non è raro, infatti, negli ultimi mesi imbattersi su TikTok e Instagram in video di influencer e food creator che assaggiano e recensiscono o anche preparano in casa questa barretta di cioccolato con la particolarità di avere al suo interno un ripieno di pasta kataifi e pistacchio. Questa mania ha portato il prezzo del pistacchio negli Stati Uniti a salire di oltre il 25% dall’inizio del 2025.

Cresce la domanda di pistacchio

L’incremento è dovuto a una forte crescita soprattutto della domanda del prodotto. Dal 2022 – l’anno in cui il prodotto è diventato virale online – le importazioni di pistacchio, soprattutto di alta qualità, hanno registrato una media del 15% in più rispetto al periodo precedente proprio per soddisfare la continua e sempre maggiore richiesta di snack e dolci a base di pistacchio. Secondo il Financial Times, il suo prezzo è passato da circa 7 a 10,30 dollari all’ettogrammo e sono molti i fruttivendoli che lamentano la difficoltà nel reperire la materia prima. Una pressione che si ripercuote a catena su tutta la filiera, dai fornitori fino produttori artigianali e rivenditori.

Fatica l’offerta

L’offerta non sembra essere in grado di sostenere questo boom della domanda. Da anni Stati Uniti (in particolare la California) e Iran si contendono il primato nella produzione di pistacchio: sempre secondo FT, per il primo – che ne è il principale esportatore – l’anno scorso è stato un periodo di raccolto piuttosto deludente e questo ha generato una vera e propria corsa tra i produttori di cioccolato e altri snack per aggiudicarsi i gherigli a disposizione (si tratta della parte interna e commestibile del frutto, il seme vero e proprio). L’Iran, invece, quasi a conferma del successo del Dubai Chocolate, negli ultimi sette mesi ha esportato – secondo l’ufficio doganale – il 40% in più della produzione negli Emirati Arabi Uniti rispetto all’anno scorso.

Il caso della Turchia

Un caso particolare è la Turchia, dove molti dei dolci tipici sono proprio a base di pistacchio. Tra le varietà più note e diffuse del prodotto, infatti, c’è quella turca che prende il nome di Gaziantep (coltivato nel sud est del Paese), la quale da marzo 2024 ha subito ingenti aumenti nel costo, influenzando anche il prezzo finale di prodotti come il baklava e altri dessert mediorientali. Al punto che molti artigiani sono stati costretti a ridurne la produzione o cercare alternative per contenere le spese, mentre parallelamente il governo ha dovuto valutare misure per calmierare il mercato: in particolare cercare fonti esterne di approvvigionamento incrementando l’importazione dalla Siria.

L’origine del Dubai Chocolate

La ricetta del viralissimo Dubai Chocolate è nata nel 2021 quando Sarah Hamouda, ingegnere britannico-egiziana fondatrice del Fix Dessert Chocolatier (definita sui social «la Willy Wonka del nuovo millennio»), in preda alle voglie scaturite dalla gravidanza ha realizzato la barretta ispirandosi al dolce arabo knafeh, preparato appunto con pasta kataifi imbevuta in sciroppo di zucchero, tipicamente a base di acqua di rose, e farcito con formaggio dolce, noci o altri ingredienti. Nelle ultime settimane il prodotto sembra essere arrivato anche sugli scaffali dei supermercati europei e quindi anche italiani ed è immediatamente diventato difficile da trovare.

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19 aprile 2025

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