
Senza trucco, sguardo dritto sulla telecamera, Teresa Mannino dice la sua sugli aiuti a Gaza con l’ironia che la contraddistingue. «Lo so – esordisce – sono impresentabile. Ma mi presento lo stesso. Voi, siete degli irresp0nsabili, presuntuosi egocentrici marinaretti con un nome impronunciabile. Come vi chiamate?». «Global Samud Flotilla» arriva un suggerimento da una voce esterna. «Vi siete fissati di portare voi gli aiuti umanitari a Gaza quando sarebbe bastato fare una telefonata alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni che immediatamente sarebbe saltata sul suo acquascooter presidenziale a motore, non a vela, veloce, che qua non c’è tempo da perdere, e insieme a Tajani (perché Tajani è maschio, e i maschi hanno il senso dell’orientamento; si vede già dallo sguardo che è orientato, lui sa dove deve andare) e in poche ore gli aiuti umanitari italiani sarebbero arrivati a Gaza. Piazza e maccheroni per tutti, e una pastarella non gliela vuoi portare? Dice: “Non ho il numero”. Te lo procuri il numero! Come sei riuscito a procurarti una barca». Ancora la voce fuori campo: «Perché non l’anno fatto prima?». Teresa: «Perché l’acquascooter era dal meccanico, in assistenza. Tajani ci aveva pure i reumatismi. Adesso sono operativi, tanto che hanno creato un’app che i nostri amici palestinesi si possono scaricare, MeloniperU, per ricevere gli aiuti umanitari. Basta specificare il citofono. Ah non ce l’hanno il citofono? Non hanno nemmeno il palazzo? Allora scriviamo all’indirizzo di un nostro amico, l’unico di cui ci possiamo fidare, il cardinale Pizzaballa».
26 settembre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
26 settembre 2025
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