
«Serve un ragionamento condiviso sulla tassa di soggiorno oppure altri strumenti che permettano ai Comuni di trattenere risorse». L’intervento è di quattro giorni fa. Questa volta è stato il candidato sindaco di Calceranica alle prossime elezioni di maggio, Alex Faggioni della lista Calceranica Viva 2030, a riaccendere il dibattito sulla tassa di soggiorno (1,50 a persona, compresi i campeggi, fino a un massimo dieci notti per la località lacustre della Valsugana). Prima di lui lo aveva già fatto il sindaco di Ronzone, Marco Battisti, il quale aveva chiesto alla Provincia di «restituire» la tassa di soggiorno ai Comuni per impiegarla in progetti turistici. A febbraio con una delibera la Provincia aveva stanziato quasi 750 mila euro «per i Comuni trentini che riguardano, aveva spiegato l’assessore Roberto Failoni, quel 50% della tassa di soggiorno degli alloggi turistici.
I numeri
Faggioni, in occasione dell’evento pubblico «Lago e Turismo: quale futuro?», promosso dal Goe Laghi con il patrocinio dell’Apt Valsugana, al quale hanno partecipato 11 candidati sindaci, è tornato sull’argomento ed è andato oltre. Ha snocciolato le cifre («Al Comune restano solo 3 mila euro», ha detto), sollecitando un cambio di passo. Calcolando oneri e contributi — ha detto il candidato — campeggi e strutture turistiche porterebbero al Comune soltanto 30 mila euro. «Senza un intervento strutturale in questo senso ogni proposta rischia di spostare un po’ più a destra e un po’ più a sinistra una coperta troppo corta, serve allungare la coperta», ha aggiunto. Tradotto: lasciate la tassa ai Comuni per sostenere i costi legati alla gestione del territorio.
La replica degli operatori
Parole che non hanno lasciato indifferenti gli operatori del turismo. Ben venga un’attenzione al settore, ma l’associazione dei gestori di campeggi del Trentino ci tiene a precisare che è la legge provinciale a regolare il sistema turistico e a stabilire che «la tassa di soggiorno vada interamente versata alla Provincia, la quale distribuisce i proventi alle Apt per attività di promozione». Una puntualizzazione necessaria secondo il presidente Faita Trentino, Fabio Poletti, e rimarca il valore dei campeggi per il territorio». Poi i numeri: «È stato dichiarato che campeggi e strutture turistiche porterebbero al Comune solo 30 mila euro, una cifra che non riflette correttamente la realtà, poiché secondo l’associazione, i sette campeggi di Calceranica generano un contributo ben più alto, sia in entrate dirette che in ricadute sul territorio. Oltre all’Imis, che rappresenta un’entrata comunale destinata ad aumentare con la rivalutazione catastale, — continua Poletti — i campeggi sostengono costi rilevanti legati ai servizi locali. Pagano infatti tariffe maggiorate per l’acqua, fatturata direttamente dal Comune, contribuendo così alla copertura del servizio idrico e riducendo la quota a carico dei cittadini». E ancora: «Anche per la gestione dei rifiuti, pur se i pagamenti sono effettuati al gestore incaricato, questi importi alleggeriscono i costi operativi comunali legati all’ambiente e al decoro. A queste si aggiungono entrate dirette come gli oneri di urbanizzazione, le imposte sulla pubblicità, i canoni per l’occupazione del suolo pubblico, a cui si sommano i parcheggi a pagamento utilizzati da residenti e turisti, che. secondo le stime attuali, generano circa 175.000 euro all’anno».
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21 aprile 2025
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