
Un’estate da record per le nidificazioni di tartarughe marine registrate sulle spiagge italiane. Ad oggi sono, infatti, quasi 600 i nidi individuati, con un incremento del 30% rispetto al 2024 quando nello stesso periodo erano 454 (e 604 a fine stagione). Le regioni del Sud sono quelle con più nidi: la Sicilia in testa con oltre 200, seguita da Calabria con circa 130, Campania con 103 e Puglia con 64. E ancora, nel Centro‑Sud il monitoraggio costiero ha finora rilevato 64 nidi in Puglia, 7 in Sardegna, 3 in Molise e altrettanti in Basilicata, con l’Abruzzo fermo per ora a 2. Anche il Centro‑Nord registra cifre in aumento rispetto alle precedenti stagioni: la Toscana raggiunge 27 nidi, il Lazio è a 17, mentre la Liguria sorprende con 11 nidificazioni, un vero exploit territoriale. Completano il quadro l’Emilia‑Romagna e le Marche, ciascuna con 2 nidi. Le uniche ancora assenti sono il Friuli Venezia-Giulia e il Veneto, dove nei giorni scorsi sono state documentate delle risalite che fanno ben sperare considerati anche i 2 nidi individuati nel 2021 tra cui quello sulla spiaggia di Jesolo, che rimane il nido più a nord mai registrato nel Mediterraneo. A scattare questa fotografia è Legambiente che nella tappa campana di «Goletta Verde» ha fatto il punto sulle nidificazioni di Caretta caretta in Italia, evidenziando come siano ben 13 su 15 le regioni a mare dove è stata accertata in questa estate almeno una nidificazione: un record assoluto.
Un fenomeno legato da un lato all’effetto dei cambiamenti climatici, che spingono le tartarughe a nidificare sempre più frequentemente nel Mediterraneo occidentale, dall’altro al rafforzamento delle attività di monitoraggio e sensibilizzazione condotte da una rete sempre più ampia e attiva di volontari, ricercatori, associazioni e aree marine protette. Fondamentale, in questo scenario, è anche il contributo dei tecnici e dei volontari del progetto Life Turtlenest, che ogni giorno rilevano e mettono in sicurezza nuove tracce di risalita, garantendo protezione a una delle specie più minacciate della biodiversità marina. In questo scenario, l’integrazione dei Tarta Dog nelle attività di monitoraggio «rappresenta un elemento di grande valore: si tratta di un’iniziativa pionieristica nel panorama nazionale ed europeo, che dimostra l’efficacia dell’innovazione applicata alla tutela ambientale. L’aumento dei nidi osservato quest’anno non solo riflette le nuove dinamiche legate ai mutamenti climatici, ma testimonia anche il rafforzamento della rete di sorveglianza e intervento lungo le nostre coste», dichiara Martina Palmisano, portavoce di Goletta Verde.
Molte delle spiagge italiane interessate dalle nidificazioni coincidono con aree turistiche molto frequentate, dove le attività balneari possono rappresentare una minaccia per le uova e i piccoli. Per questo, l’associazione è impegnata nella riduzione delle interferenze umane per garantire nidi più sicuri lungo tutta la costa. Ad oggi hanno aderito 119 Comuni, 38 aree marine protette e 200 lidi.
Fino a pochi anni fa, le coste del Mediterraneo orientale (Grecia, Turchia, Libia, Cipro) erano i principali siti di nidificazione. Oggi, però, si registra un cambiamento significativo: il numero di nidi è in forte aumento anche in Italia, Francia e Spagna, segno di una nuova preferenza territoriale da parte delle femmine nidificanti.
31 luglio 2025 ( modifica il 31 luglio 2025 | 13:05)
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