
Erano alla ricerca di cibo vicino a una fattoria di Polokwane (la capitale della provincia del Limpopo, in Sudafrica) quando alcuni spari le hanno raggiunte. Per Maria Makgato, 45 anni e madre di 4 figli, e la 34enne Lucia Ndlovu non c’è stato niente da fare. Hanno perso la vita così.
I corpi sono stati ritrovati in decomposizione qualche giorno dopo dalla polizia nell’allevamento di maiali del proprietario della fattoria.
La vicenda
La vicenda, accaduta lo scorso anno il 17 agosto, è arrivata oggi in tribunale, dove è stato deciso il rinvio alla alla prossima settimana. Nelle prime fasi dell’iter giudiziario, il guardiano della stessa fattoria, Adrian de Wet, 20enne boero, ha dichiarato di essere stato costretto a gettare i corpi delle due vittime nel recinto dei maiali per farne sparire le tracce. E ha raccontato che a uccidere Maria e Lucia sia stato il proprietario della fattoria, Zachariah Johannes Olivier. Ma c’è anche un terzo imputato nel processo: William Musora, 50 anni, che lavorava nella fattoria di Polokwane. I tre uomini sono accusati di omicidio delle due donne; tentato omicidio per aver sparato al marito di Lucia Ndlovu, Mabutho Ncube, che si trovava con le donne nella fattoria; del possesso di arma da fuoco senza licenza e di intralcio alla giustizia per aver presumibilmente gettato i corpi nel recinto degli animali nel tentativo di nascondere le prove. Ncube era riuscito a fuggire e aveva chiamato le forze dell’ordine e un medico per chiedere aiuto. Secondo l’uomo, la moglie e Lucia stavano cercando latticini prossimi alla scadenza, lasciati ai maiali prima della macellazione.
Le proteste davanti al tribunale
Il caso ha suscitato indignazione in tutto il Sudafrica, riportando alla luce le tensioni razziali nel Paese tra bianchi e neri, ancora vive soprattutto nelle aree rurali. Nonostante la fine dell’apartheid più di 30 anni fa, la maggior parte dei terreni agricoli privati rimane oggi nelle mani della minoranza bianca, mentre i braccianti agricoli neri sostengono di continuare a essere mal pagati.
Durante le udienze precedenti sul caso, a farsi sentire per rivendicare i propri diritti civili e contro l’omertà, fuori dal tribunale, era arrivato un gruppo di manifestanti che aveva chiesto che i sospettati rimanessero in custodia in carcere e non venissero rilasciati dietro cauzione.
Walter Mathole, fratello di Maria, ha raccontato alla Bbc di aver visto i maiali tagliare il corpo della sorella. E uno dei figli della vittima, Ranti, ha detto all’emittente: «Mia madre è morta in modo doloroso. È stata una madre amorevole e ha fatto di tutto per noi. Non ci è mancato nulla».
I precedenti
A Mpumalanga, nell’est del Sudafrica, ad agosto dello scorso anno un contadino e una guardia giurata avrebbero ucciso due uomini in una fattoria di Laersdrift, vicino a Middleburg. Accusati di aver rubato delle pecore, i due uomini avrebbero bruciato i corpi fino a renderli irriconoscibili.
Ma il caso più recente è quello che ha coinvolto un agricoltore bianco di 70 anni, Christoffel Stoman, originario di Lutzville, che avrebbe investito un bambino di sei anni e gli avrebbe rotto due gambe per aver rubato un’arancia dalla sua fattoria. Secondo quanto emerso dalle testimonianze, il ragazzo e sua madre stavano passando davanti alla fattoria per andare a fare acquisti in città mentre si erano fermati a raccogliere delle arance da terra. In questo caso, due partiti politici, l’African Transformation Movement e il Pan Africanist Congress, si sono battuti per togliere la gestione della fattoria al signor Stoman.
4 agosto 2025
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