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StMicroelectronics sbanda sui conti del primo trimestre ma vola in Borsa: +5,28%

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StMicroelectronics archivia il primo trimestre con conti in calo e non alza il velo sulle prospettive dei ricavi attesi per il resto dell’anno a causa delle incertezze, ma svetta in Borsa con un rally di quasi del 5,28% che fa rivedere al titolo i 20,25 euro e recuperare parte delle perdite che lo avevano portato sotto 17 euro a inizio aprile dopo i dazi Usa, con le tariffe del 25% a carico dell’auto entrate in vigore il 4 aprile. Il gruppo di semiconduttori controllato dallo Stato italiano e da quello francese (ciascuno ha il 50% da una holding olandese che ha il 27,5% del capitale) ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 56 milioni di dollari (-89%) e ricavi in flessione del 27,3% a 2,52 miliardi, dove la divisione Personal Electronics ha controbilanciato il fatturato inferiore alle attese di Automotive e Industrial.
Ma è soprattutto la redditività a crollare, con il margine operativo lordo sceso allo 0,1% rispetto all’11,1% del quarto trimestre 2024 e al 15,9% su anno. «Consideriamo il primo trimestre 2025 come il punto più basso per i segmenti automotive e industria — ha commentato il ceo Jean-Marc Chéry — e nella seconda parte dell’anno è attesa una crescita, ma restiamo cauti dato il contesto di incertezza». Per il secondo trimestre, il gruppo attende ricavi netti di 2,71 miliardi di dollari, corrispondenti a una diminuzione anno su anno del 16,2% e a una crescita del 7,7% rispetto al trimestre precedente. Su ricavi e commesse per la seconda metà dell’anno non sono state fatte previsioni. «Abbiamo visibilità scarsa sul backlog di ordini — ha dichiarato Chéry —, per questo abbiamo preferito non dare indicazioni oltre il secondo trimestre e, considerando il clima di persistente incertezza per l’economia globale e per i mercati finali di StM in particolare, non forniremo un’indicazione sui ricavi dell’esercizio 2025».
Guardando avanti, ha spiegato ancora Chéry, «alcuni analisti prevedono un miglioramento del settore automotive in generale, ma noi preferiamo vedere cosa succede sul fronte dei dazi». Il ceo, che è stato oggetto di critiche da parte del ministro del Tesoro Giorgetti, ha confermato l’obiettivo di risparmi di costi a fine 2027. I sindacati ieri hanno rinnovato l’allarme sulle conseguenze del piano di ristrutturazione che prevede 2.800 esuberi. «Le preoccupazioni sul futuro industriale di StMicro nel nostro Paese — riporta una nota di Fim-Cisl — alla luce dei risultati comunicati dall’azienda ieri sono sempre più fondate». In un recente incontro convocato dalla Regione Lombardia è emerso che ad Agrate Brianza sono previsti almeno 800 licenziamenti.

24 aprile 2025

24 aprile 2025

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