
«Il torneo di Wimbledon è il trofeo più importante che resta da vincere allo sport italiano. Abbiamo portato a casa la medaglia d’oro olimpica dei 100 metri e quella dei 200. Il salto in alto, sia maschile che femminile. I 1500 stile libero e 100 di rana di dorso. Abbiamo vinto dieci Tour de France e cinque discese libere di Kitzbühel, quattro mondiali di calcio e tra maschile e femminile tutto il possibile nella pallavolo» racconta Paolo Condò nella videorubrica “Un centimetro alla volta” citando anche le vittorie di Marco Belinelli in Nba, Francesco Molinari nel golf, le vittorie in Formula Uno o Moto GP.
«Ma Wimbledon, il più nobile degli Slam, niente. Anzi. Soltanto di recente Matteo Berrettini e Jasmine Paolini sono riusciti a giocare una finale. Bravissimi, Ma l’hanno persa. L’impresa che chiediamo oggi a Jannik Sinner è titanica: concludere qui una scadenza lunga 138 edizioni del torneo».
«Se Berrettini ha rotto il ghiaccio con la finale del 2021, Sinner due anni dopo si era spinto fino alla semifinale. Musetti l’edizione scorsa ha fatto lo stesso e quest’anno Cobolli ha giocato un bellissimo quarto contro Djokovic. Aggiungeteci l’exploit della Paolini l’anno scorso e avrete appunto il quadro di un movimento in grandissima salute. Ma l’ultimo gradino, quello che tutti speriamo possa colmare oggi la lacuna storica di Wimbledon, non spetta un movimento, spetta a un uomo solo».
12 luglio 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
12 luglio 2025
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