
«Adesso il mio Sanremo è il Grande Fratello». Simona Ventura ha attraversato la televisione italiana negli ultimi 40 anni e ha vissuto quattro o cinque vite: le emozioni degli inizi, il successo che sembrava inscalfibile, la parentesi a Sky, la caduta, la rinascita. Un’araba fenice — oggi felice — che ha spiccato il volo dalla tentacolare Chivasso e che lunedì 29 torna su Canale 5 per condurre il «Grande Fratello». Opinionisti tre protagonisti delle passate edizioni: Floriana Secondi, Ascanio Pacelli e Cristina Plevani.
Prima serata, format storico: è una rivincita?
«Piuttosto è una grande sorpresa perché è arrivato tutto in modo inaspettato: prima l’opinionista all’Isola, ora la conduzione del Gf».
È uno dei volti più riconoscibili della tv, come mai non l’hanno presa in considerazione prima?
«Noi conduttori siamo come le azioni in borsa: saliamo e scendiamo, abbiamo i momenti up e i momenti down, viviamo fasi diverse, un giorno sei orso, un altro toro. Ma in questi anni ho sempre avuto un piano B: non ho mai smesso di lavorare anche quando la tv mi chiamava meno. Ho fatto due docufilm, uno sulle sette giornate di Bergamo e l’altro su Marco Pannella, che sono andati a Venezia e Torino; ho condotto per quattro anni Citofonare Rai2 la domenica mattina. In qualche modo ho sempre portato a casa la ghirba».
Più difficile avere a che fare con gli sconosciuti o con i famosi?
«È diverso, gli sconosciuti forse hanno meno malizie, sono meno abituati alle telecamere. Questo è un cast molto forte, con personaggi che hanno storie importanti alle spalle, belle da raccontare. Li definisco salmoni controcorrente, perché sono tutte persone che non hanno seguito la scia, la via più facile, non si sono adagiate nella comfort zone. Sarà un Grande Fratello molto leggero, divertente».
In fondo la sua vita è un perenne Grande Fratello, sempre sotto l’occhio degli spettatori: quanto le pesa?
«Se fosse stato un peso non avrei fatto questo mestiere. Invece mi piace, fa parte del gioco».
I 60 sono i nuovi 40?
«Lo spero bene! Ma devo dire che sono più felice adesso di quando avevo 40 anni. All’epoca ero molto stressata, era un momento molto tormentato della mia vita privata, il lavoro andava benissimo ma stavo attraversando la separazione e quindi non stavo bene. Adesso invece ho tutto: il lavoro va alla grande e ho trovato l’amore di mio marito Giovanni Terzi. Chi l’avrebbe mai detto? Sono molto felice di avere accanto a me un uomo come lui».
Quante vipere ha incontrato nel mondo della televisione?
«Tante, ma sono morte loro, si sono azzannate a vicenda. Ora poi non ho nemmeno il tempo di star dietro a queste cose».
Gli hater?
«Leggo solo i commenti che vanno bene a me. Sui social mi comporto da buttafuori: faccio una selezione all’entrata, gli hater non li calcolo».
Con suo marito ha invece denunciato lo stalker che vi minaccia di morte da tre anni.
«Spesso quando si subiscono minacce o stalking la paura prende il sopravvento: si ha timore di peggiorare la situazione, ci si sente soli e senza via d’uscita. Noi stessi abbiamo aspettato tre anni prima di trovare la forza di denunciare, perché la paura di sbagliare ci ha sempre bloccati. Ma proprio quella paura diventa una gabbia che ti tiene prigioniera. Per questo vogliamo dire a chi sta vivendo queste esperienze che non è solo e che deve trovare il coraggio di denunciare».
Se ripensa al Sanremo 2004?
«È stato il più difficile della storia, oggi mi viene riconosciuto essere stato unico nel suo genere: non c’erano i cantanti perché le case discografiche boicottarono la manifestazione. In pratica fu un Festival antesignano dei talent, pieno di sconosciuti. Infatti ha vinto l’unico conosciuto, Marco Masini, che non aveva un contratto discografico per ragioni vergognose, dicevano portasse sfortuna. È stata una settimana di passione ma alla fine abbiamo salvato il Festival. In fondo sono passati 21 anni ma la gente se lo ricorda ancora».
Un altro Sanremo lo farebbe?
«Ho un’idea, ma per ora non la svelo se no me la rubano. Per un altro Festival sono ancora giovane, c’è tempo».
25 settembre 2025
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