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Siglinde, la mamma di Sinner fa festa con Jannik a Wimbledon dopo la sofferenza al Roland Garros

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Le regie televisive di tutto il mondo hanno trovato un bersaglio facile: durante le partite di Jannik Sinner, soprattutto quelle che valgono titoli, il camera plan deve prevedere una camera fissa su mamma Siglinde. Troppo belle le inquadrature, spontanee e piene di sentimento, per perdersi il punto di vista di chi Jannik l’ha visto crescere e partire poco più che bambino dalle montagne della Val Pusteria a Bordighera. Nell’ultimo anno abbiamo visto e vissuto di tutto: le lacrime a Torino nel giorno in cui a Sinner è stata consegnata la coppa per chi chiude la stagione al numero 1 del mondo (e continuando di questo passo ricapiterà anche tra qualche mese…), la passeggiata fuori dal Centrale del Foro Italico durante la partita contro Tommy Paul (troppo alta la tensione per rimanere seduta lì al suo posto), l’ansia di Parigi quando suo figlio si è trovato a un punto dalla vittoria del Roland Garros, ma senza poi riuscire ad alzare il trofeo.

Oggi, invece, tutto è andato nel verso giusto: nelle inquadrature del box di Sinner, c’erano Darren Cahill, Simone Vagnozzi, papà Hanspeter, il fratello Mark, il manager Alex Vittur, Fabienne Benoit che ne cura la comunicazione, Alex Meliss che si occupa dei social. Siglinde era poco più là, in disparte, quasi a voler sfuggire a quelle inquadrature continue, logiche quando si vanno a cercare i dettagli e si scava nelle pieghe della finale. Faceva caldo, a Wimbledon, molto più che a Sesto: tra la temperatura esterna e quella corporea, serviva aria, così Siglinde stavolta si è attrezzata con un ventaglio. Le telecamere l’hanno comunque pescata in una delle inquadrature simbolo del sinnerismo: lei con le mani sul volto, appoggiata alla balaustra, nei momenti decisivi del match. Stavolta, però, a differenza di Roma, a differenza di Parigi, la storia è stata riscritta. E Jannik, dopo aver alzato le braccia al cielo sul prato del centrale, è corso ad abbracciarla, con la luce di Wimbledon a illuminarli come quella delle montagne. Perché oggi è tutto vero. 

13 luglio 2025

13 luglio 2025

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