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Sicilia «isola delle tartarughe marine»: toccata quota 200 nidi

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La Sicilia può ormai essere considerata «l’isola delle tartarughe marine»: è stata, infatti, toccata venerdì 25 luglio la quota 200 di nidi, censiti e messi in sicurezza dall’inizio della stagione delle deposizioni, circa due mesi fa. In particolare, sono stati censiti dal Wwf Italia 83 nidi in provincia di Siracusa, 47 Ragusa, 41 Agrigento, 14 Trapani, 10 Messina, 9 Catania, 4 Palermo. Una curiosità? La prima schiusa, a Siracusa, è stata seguita sul posto dall’operatore Giuseppe Di Rosa, che proprio la mattina stessa si era laureato in Biologia. «Un grazie al lavoro di tutte le associazioni: sono numeri straordinari e si deve dire grazie a tutti i volontari del Wwf e alle associazioni locali che hanno reso possibile tutto questo», ha detto Oleana Prato, coordinatrice del progetto tartarughe marine del Wwf in Sicilia. 

Un aumento di nidificazioni è una bellissima notizia, «frutto sicuramente dell’aumento della sensibilità delle persone, dei turisti, degli operatori balneari», ha aggiunto Laura Pintore, Marine life expert del Wwf Italia. «Molti nidi che in passato non venivano segnalati non sfuggono oggi all’impegno dei volontari, che setacciano i litorali, ma è aumentata anche la collaborazione dei lidi. Stiamo assistendo anche a una estensione dell’areale di nidificazione in aree dove prima non c’era traccia di nidi, nel tirreno settentrionale: ad esempio in Toscana e persino in Liguria», aggiunge, chiarendo come il fenomeno sia legato al cambiamento climatico e a condizioni non più idonee in altre aree del Mediterraneo, a causa della urbanizzazione delle coste. «Le tartarughe fanno quello che fanno da milioni di anni. Si adattano», conclude Pintore.

Risultati da record anche in Calabria, dove il Wwf sta seguendo circa 50 nidi e ha registrato una prima schiusa in provincia di Crotone, e nell’arco Ionico tra Puglia e Basilicata dove invece sono 15 i nidi messi in sicurezza.

Un ruolo importante in questo contesto di crisi climatica è svolto anche dal progetto Life Adapts, di cui Wwf è partner, cofinanziato dall’Unione Europea che coinvolge 7 enti tra Italia, Grecia e Cipro e coordinato dal Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa. L’obiettivo è quello di sviluppare strategie di adattamento al cambiamento climatico per tutelare habitat e specie vulnerabili come le tartarughe marine e le foche monache del Mediterraneo. Il progetto utilizza tecnologie avanzate (eDNA, droni, fototrappole, telemetria satellitare), coinvolge le comunità locali e promuove soluzioni replicabili per la protezione delle spiagge di nidificazione.

25 luglio 2025 ( modifica il 25 luglio 2025 | 14:35)

25 luglio 2025 ( modifica il 25 luglio 2025 | 14:35)

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