
In questi tempi difficili può aiutare credere nelle favole e a noi pare francamente una favola quella raccontata recentemente da Vladimir Putin sul proposito di ridurre le spese militari russe al di fuori della cosiddetta operazione speciale, che è il suo modo di chiamare la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. Ora, sull’attendibilità di ciò che dice Putin, si potrebbe chiedere a Macron che ad appena 96 ore dall’invasione dell’Ucraina, si sentì dire dal dittatore russo che in sostanza le esercitazioni erano finite e che tutto sarebbe rientrato nella norma Di lì a poco.
Ma al di là di questo, vale la pena di cercare di capire perché Putin dice queste cose. Putin sa bene di avere un uditorio occidentale importante, sa bene che ci sono in Occidente dei fortissimi mal di pancia trasversali agli schieramenti politici sul sull’aumento delle spese militari appena concordato alla NATO sia il 5%, sia il 3,5 più 1,5 , o comunque spenderemo di più in armi da qui ai prossimi dieci anni.
Lui sembra dirci che non ce n’è bisogno. Anzi, ha anche detto apertamente noi russi non siamo un pericolo per la Nato. Naturalmente questo sta rinvigorendo la tesi di chi, per esempio in Italia, sostiene che siamo così lontani dalla Russia da non doverci preoccupare. Semmai la questione di un eventuale espansionismo russo può riguardare la Finlandia, la Polonia, quelle terre di confine.
Perché mai anche noi dovremmo partecipare all’odiato riarmo? Beh, innanzitutto perché facciamo parte di un destino comune al quale non possiamo sottrarci. Ma se proprio vogliamo stare, come dire, sul pezzo geopolitico, beh si noti bene che la Russia sta spostando i suoi interessi i suoi esercito le sue armi in una zona a noi molto più vicina. Da quando la Siria di Assad è caduta, i russi hanno cominciato a spostare gli armamenti in Libia.
In Libia possono contare sulla fedeltà del generale Haftar Khalifa Haftar, che controlla diciamo la parte centro orientale della Libia. E lì i russi hanno installato basi eserciti. Si dice che attualmente vicino a Sebha, cioè ad appena 1200 chilometri dalla Sicilia, stiano piazzando batterie missilistiche in grado di raggiungere l’Europa meridionale. Ora questa potrebbe essere propaganda, naturalmente dell’Occidente globale. Sentendo Putin e gli amici di Putin dalle nostre parti, però, ci sembra un elemento in più per considerare seriamente la saggezza di un riarmo, di un riarmo comune, di un riarmo da fare in tempi ragionevoli.
01 luglio 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
01 luglio 2025
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