Cinquantottomila nuovi docenti in tre anni. È questa la promessa del Ministero dell’Istruzione e del Merito, pronto a pubblicare i bandi per i concorsi Pnrr che dovranno immettere in ruolo 27.376 insegnanti nella scuola dell’infanzia e primaria e altri 30.759 nella secondaria. Un contingente che il governo presenta come un passo decisivo per rafforzare l’organico e dare stabilità al sistema, ma che i sindacati giudicano insufficiente persino a coprire il normale turnover, soprattutto nelle aree più critiche come il sostegno.
Come funziona la prova
La procedura concorsuale ricalca quella già sperimentata negli ultimi anni: una prova scritta con cinquanta quesiti a risposta multipla su pedagogia, psicopedagogia, metodologie didattiche, inglese livello B2 e competenze digitali, seguita da un colloquio orale che comprende domande disciplinari e la simulazione di una lezione, il cui argomento sarà estratto con un preavviso di sole 24 ore. Il punteggio minimo per superare ciascuna prova è fissato a settanta su cento, mentre fino a cinquanta punti aggiuntivi saranno assegnati per titoli culturali e di servizio. Le graduatorie avranno validità triennale e l’elenco degli idonei sarà pari al trenta% del contingente, sebbene l’esperienza insegni che non sempre questi elenchi trovano reale sbocco occupazionale.
I titoli richiesti
Per la scuola primaria e dell’infanzia, i candidati devono essere in possesso della Laurea in Scienze della formazione primaria o del diploma magistrale, conseguito entro l’anno scolastico 2001/02 (vale anche il diploma di sperimentazione ad indirizzo linguistico, mentre per l’infanzia, i corsi triennali e quinquennali dell’istituto magistrale). Per la scuola secondaria, invece, serve la laurea magistrale o diploma Afam di II livello valido per l’insegnamento della singola classe di concorso. Infine, per il sostegno è necessario il titolo di specializzazione. Ogni aspirante docente ha la possibilità di concorrere in un’unica regione e per una sola classe di concorso per I e II grado e per le cattedre di sostegno. Per la scuola dell’infanzia e primaria invece è possibile concorrere per tutte le tipologie di posto cui il candidato ha titolo.
Le incognite
Non mancano le incognite. Ai candidati che non hanno ancora completato i percorsi di abilitazione o la specializzazione sul sostegno sarà consentita la partecipazione con riserva, a condizione che ottengano il titolo entro il 31 gennaio 2026. Ma proprio il sostegno resta il terreno più fragile: secondo le stime dei sindacati, anche con le nuove assunzioni un posto su due rimarrà scoperto, perpetuando il ricorso a supplenze e deroghe. Sul piano politico pesa inoltre il mancato riconoscimento, da parte di Bruxelles, del cosiddetto «doppio canale», il meccanismo richiesto dalle organizzazioni sindacali per stabilizzare i precari con anni di servizio. Un nodo che il concorso non scioglie e che lascia fuori una platea di docenti già formati e impegnati nelle classi.
Le critiche della Cgil
Il governo punta a bandire le prove entro l’autunno, con l’obiettivo di avviare gli scritti entro dicembre e gli orali a inizio 2026. Una corsa contro il tempo che si innesta in una macchina amministrativa complessa e spesso rallentata dai ricorsi. Proprio sulla tempistica, la Flc Cgil ha espresso una critica durissima: «Il concorso viene proposto senza conoscere la situazione delle immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2025/26, la capienza delle graduatorie di merito vigenti né i numeri dei docenti che hanno superato i concorsi precedenti, a partire dagli idonei 2020 fino agli idonei Pnrr», si legge in una nota. Inoltre, il sindacato critica anche l’assenza di informazioni «sulla distribuzione dei circa 58 mila posti messi a bando. Il rischio è quello di bandire un concorso dove ci sono già graduatorie capienti e idonei da assumere, per i quali il calvario della precarietà rischia di allungarsi ulteriormente». Altro problema, sono i tempi delle candidature. Per il sindacato le istanze rischiano di restare aperte per un periodo troppo breve, impedendo ai candidati di ricevere adeguata assistenza nella compilazione delle domande e di fare scelte consapevoli.
27 settembre 2025 ( modifica il 27 settembre 2025 | 10:49)
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