Home / Sport / Schumacher, Patrese: «Mi ero offerto per risvegliarlo, ma la famiglia ha detto no»

Schumacher, Patrese: «Mi ero offerto per risvegliarlo, ma la famiglia ha detto no»

//?#

L’ex compagno di squadra di Michael Schumacher  Riccardo Patrese, oggi 71 anni,  ha rivelato di essersi offerto di «aiutare a risvegliare» la leggenda della Formula 1 — proposta declinata dalla famiglia.

Il sette volte campione del mondo Schumacher non appare in pubblico dal dicembre 2013, quando a Méribel, sulle Alpi francesi, subì gravi danni cerebrali in un incidente sugli sci. La famiglia ne protegge la privacy: è assistito 24 ore su 24 nella casa di Ginevra, circondato da pochi intimi.

Flavio Briatore — suo ex team principal alla Benetton — lo ha descritto come «sdraiato su un letto», mentre la sua ex moglie Elisabetta Gregoraci ha affermato: «Michael non parla, comunica con gli occhi. Solo tre persone possono visitarlo». Due anni fa  l’ex team principal della Ferrari, Jeasn Todt, pur raccontando di Gran Premi visti insieme, e di «tanti momenti condivisi», aveva ribadito: «Michael c’è, ma non è più quello di prima»
Il giornalista tedesco Felix Gorner ha dipinto un quadro analogo, riferendo che il 56enne è «completamente dipendente» dai caregiver.

Nonostante il riserbo, Riccardo Patrese — compagno di squadra nel 1993 e amico fraterno del tedesco — ha proposto il suo aiuto, sperando che una voce familiare potesse stimolare una reazione: «Chiesi a Corinna se volessero che andassi lì. Mi risposero: “No, grazie. Non è il momento”. Ma quel momento non è mai arrivato». 

Nel documentario Netflix Schumacher (2021), Corinna aveva offerto una rara testimonianza: «Michael è qui. Diverso, ma qui, e questo ci dà forza. Facciamo terapia, tutto il possibile per aiutarlo. Non molleremo mai».

28 giugno 2025

28 giugno 2025

Fonte Originale