
Quando ha la racchetta in mano, Jannik Sinner è felice come i bambini che non gli staccano gli occhi di dosso. Non giocava a tennis da tre giorni, e la reazione è stata entrare in campo con l’andatura di chi viene portato al parco dopo la scuola. Saltellante, sorridente, sereno, ha tagliato il campo dove si stavano allenando Simone Bolelli e Andrea Vavassori e il primo lo ha preso scherzosamente a pallate prima che Simone Vagnozzi iniziasse ad allenarlo sul serio al circolo della Stampa-Sporting. Non finivano mai le palline, primo sparring partner il diciottenne ceco Maxim Mrva, numero 355 del mondo. Così, tanto per riportarlo subito alla realtà, dopo la festa per la riconquista del trono del tennis mondiale, i tanti impegni extra, anche piacevoli (inclusa una partita a golf con il suo staff ai Roveri) e l’intervista a Sky.
Mille temi nella versione integrale della chiacchierata: dal no alla Coppa Davis, all’orgoglio di essere nato in Italia, dal tentativo di tenere ancora in squadra Darren Cahill («Mi ci vedo assieme ancora per un altro anno, è un po’ come il padre che unisce tutto il team») fino alle aspettative per le Atp Finals: «Le preparerò nel migliore dei modi, dando tutte le mie energie fisiche e mentali. Mi voglio divertire, ma so benissimo che qui con gli otto giocatori migliori del mondo si inizia subito forte».
I primi ostacoli, sulla strada della conferma del titolo vinto lo scorso anno e della difesa (comunque complicata) della prima posizione del ranking, Sinner li conoscerà oggi all’ora di pranzo: alle 12 è in programma il sorteggio dei due gironi da quattro in cui Jannik è numero 2 (conta la Race, non il ranking Atp), ma non potrà ovviamente affrontare Alcaraz prima della semifinale, e perché ciò accada dovrebbero arrivare primo e secondo nei rispettivi gruppi. Alcaraz e Sinner in prima fascia, Zverev e Djokovic in seconda, Shelton e Fritz in terza, De Minaur e un asterisco in quarta.
Sì, perché se quasi tutti i Maestri sono già a Torino (e Alcaraz ha scelto il campo di gara per il primo allenamento con Taylor Fritz), c’è ancora chi si sta giocando il posto. Lorenzo Musetti, ad Atene dove c’è anche Djokovic che ancora deve decidere sulla sua presenza a Torino, ieri se l’è vista brutta: contro Stan Wawrinka (40 anni), Lorenzo ha dovuto rimontare un set di svantaggio per accedere ai quarti di finale dove oggi troverà il francese Muller. Se Nole, alla fine, deciderà di non mancare, Musetti ha una sola strada per viaggiare con lui: vincere il torneo. Cosa che non è riuscita a Riad a un’influenzata Jasmine Paolini, eliminata dalle Finals di doppio con Sara Errani dopo essere uscita da quelle di singolare con un turno di anticipo.
6 novembre 2025 ( modifica il 6 novembre 2025 | 07:39)
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