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Sceicchi e regine, con i riti di altri tempi: le case reali al funerale di Francesco

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Re Felipe VI di Spagna prende la mano velata di Melania Trump, la sfiora con un perfetto baciamano. E il presidente americano, che si è distinto scegliendo un abito blu rispetto al nero di protocollo (come pure il principe William), tende la mano per una stretta vigorosa con il re. 

Accanto la regina Letizia, l’espressione del dolore sul volto che terrà per tutta la cerimonia. Sull’abito la spilla, una “joyas de pasar” che fu della bella Vittoria Eugenia, l’ultima regina al fianco di Alfonso XIII prima del Franchismo. 

Poco più a destra, c’è Mary di Danimarca arrivata sola a Roma in rappresentanza di re Frederik X ieri a Hiroshima per ricordare gli 80 anni dall’atomica e in partenza per la Groenlandia, tema che l’avrebbe contrapposto a Trump seduto poco a sinistra. Al fianco di Mary, la commoner australiana diventata regina, siede invece lo sceicco degli Emirati, Mohammed bin Zayed Al Nahyan. Sul sagrato c’è anche Mohammed bin Abdulrahman Al Thani dal Qatar. 

Si regge al braccio di Carl XVI Gustav di Svezia la regina Silvia, poggiandosi a un bastone: è uscita giorni fa dall’ospedale per un’operazione al piede. Il manto nero lungo ai piedi e un pesante velo ad avvolgerla. E i veli neri (anche se non più obbligatori per il cerimoniale) sono la divisa del lutto di principesse e regine davanti al feretro di Francesco, come le calze scure (solo Melania azzarda gambe nude ma vela le mani di pizzo). Rinuncia al velo la Première Dame di Francia, Brigitte Macron. E con lei Olena Zelenska e la moglie del premier britannico Victoria, con cappellino nero e veletta. 

Le regine cattoliche vantano le Privilège du blanc, il privilegio di vestire di bianco al cospetto del Santo Padre. Ma ieri, quel privilegio di tanti incontri in Vaticano di Letizia di Spagna come di Charlène di Monaco, è svanito. Inghiottito dal lutto, come i gioielli, solo qualche spilla o il cocker di perle di Mathilde dei belgi. 

Re, regine, sceicchi ed eredi al trono come William, inviato da re Carlo III – come nel 2005 quando morì Giovanni Paolo II Elisabetta II mandò lui al tempo principe di Galles a rappresentare la Corona di St Edoardo il Confessore. E a testimoniare i buoni rapporti della Chiesa Anglicana con quella di Roma. William, ormai è sempre più in prima linea con gli impegni ufficiali, come ha dimostrato alla riapertura di Notre Dame. 

Principi e re ai banchi loro assegnati sul sagrato di piazza San Pietro, secondo un ordine di precedenza che segue l’alfabeto francese – lingua della diplomazia – e assegna le prime file ai sovrani regnanti, oltre ai Capi di Stato, e poi ai principi della Corona: William ma anche Haakon Magnus l’erede di Norvegia con la consorte Mette-Marit. E l’ordine alfabetico francese forse aiuta anche la diplomazia vaticana a riservare la prima fila agli Etats-Unis d’Amerique. E assegna a William, Royaume-Uni, un posto in terza fila a fianco del cancelliere tedesco Olaf Scholz. Dietro al presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la figlia Laura e la premier Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, con i quali il principe scambia un saluto a margine del rito. Dopo aver parlato con Macron e Trump.

Arriva re Abdhullah di Giordania, seguito da Rania come ai funerali del 2005 di Giovanni Paolo II. E abbraccia fraterno Emmanuel Macron. Rania è stata molto legata a Francesco che ha ascoltato la sua voce e con lei quella dei palestinesi di Gaza nel momento più duro dei bombardamenti israeliani. Re Abdhullah, figlio di Hussein il «Leone di Giordania», prima di decollare per Roma ha passato la reggenza temporanea al principe Feisal bin Al Hussein, ma in San Pietro i suoi occhi tradiscono solo l’autentica commozione per l’addio a Francesco.

Principi ereditari e principi sovrani come Alberto II di Monaco con la princesse de Monaco: Charlène vestiva di nero già alla vigilia, al Tournoi Sainte Dévote di rugby organizzato a Montecarlo con la sua Fondation Princesse Charlène. E’ sempre stata molto devota a Francesco che ha incontrato più volte con il figlio di Grace e Ranieri che per esserci ieri alle esequie in Vaticano ha accorciato il viaggio negli antichi territorio monegaschi nelle Ardenne. E pure Gran Duchi, come il Gran Duca di Lussemburgo Henri con la consorte la Gran duchessa Maria Teresa. E il principe Alois del Liechtenstein con la moglie Sophie. Principi-capi di Stato, nei loro regni affacciati sul mare o a cavaliere delle Alpi. 

Le prime conferme di teste coronate al funerale di Francesco erano arrivate da Bruxelles: re Filippo dei Belgi con la regina Mathilde avevano subito confermato che sarebbero arrivati in Vaticano. In Belgio, l’autunno scorso, il Papa li aveva incontrati al castello di Laeken. Mentre a Bruxelles, alla vigilia dell’addio a Francesco, i reali emeriti Paola nata Ruffo di Calabria e il marito l’ex re Alberto dei belgi, gli avevano reso omaggio con una messa. Reali e 

Capi di Stato, non solo Donald Trump con la First Lady Melania. Tra i primi ad arrivare oggi anche l’ex presidente Usa (come semplice cittadino e cattolico) con la moglie Jill Biden, velo nero e capo chino per la commozione. E con loro il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres e l’economista e vincitore del premio Nobel Muhammad Yunus

Con il principe William – che  rientrato a Londra ha reso un ultimo omaggio a Francesco postando sui social «Oggi ricordiamo e celebriamo la vita di papa Francesco» – c’è anche il premier Sir Keir Starmer e il First minister di Scozia, John Swinney. Assenti  invece i reali d’Olanda, non c’è la regina Maxima nata in Argentina terra di Bergoglio. Ma ieri era la Festa del re, a Doetinchem, ed è arrivato a Roma il primo ministro Dick Schoof. Fino all’ultimo a palazzo Huis ten Bosch si era cercata, invano, una soluzione.

26 aprile 2025 ( modifica il 27 aprile 2025 | 00:03)

26 aprile 2025 ( modifica il 27 aprile 2025 | 00:03)

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