
Elogio di Scarlett Johansson, una volta di più, una volta per sempre. Chi può negare che Scarlett sia la cineasta più determinata e lungimirante di Hollywood? Newyorkese di Manhattan con padre danese, 40 anni, 5 tra fratelli e sorelle, attrice energica e romantica, énfante prodige al debutto nel 1994 con Genitori cercasi, produttrice risoluta, sex symbol e attivista per i diritti femminili, delle minoranze, delle popolazioni in guerra. Un po’ guerriera e un po’ principessa delle favole, da Woody Allen a Jo Jo Rabbit. un camaleonte pronto a passare dai blockbuster, una slot machine, ai film d’autore, decisivi per l’immagine. Capace di reggere due matrimoni (con Ryan Reynolds e il giornalista francese Romain Dauriac) e un fidanzamento in corso dal 2019 con l’attore comico Colin Jost. Quest’anno l’abbiamo già vista nel subito-cult La trama fenicia di Wes Anderson. Con Jurassic World – La Rinascita si è assunta il gravoso compito di resuscitare la saga giurassica nata nel 1993 grazie alle intuizioni di Steven Spielberg e Michael Crichton, poi sviluppata con altri due film, la trilogia Jurassic World, serie animate, videogiochi, parchi a tema, libri e fumetti. Qui siamo al kolossal definitivo, con chiari richiami al film capostipite. Scarlett è Zora Bennett, mercenaria forse sotto copertura, abilitata alle missioni impossibili, esempio di autodeterminazione e ironia degna di James Bond. L’orologio del film è spostato al 2027, cinque anni dopo gli avvenimenti di Jurassic World – Il dominio. I dinosauri più volte resuscitati circolano sulla Terra, ma ormai non fanno paura: lenti, ingombranti, decrepiti, non si sono mai adattati all’inquinamento hard del Pianeta. Le specie più robuste si sono invece rifugiate e riprodotte in un’isola dei Tropici inaccessibile. Si tratta in realtà di sauri mutanti, di straordinaria ferocia, che dominano il mare, il cielo e le pianure, frutto di esperimenti di 17 anni prima sfuggiti al controllo umano. Zora viene dunque assoldata da una multinazionale sanitaria per carpire il Dna dei titani e utilizzarlo per un farmaco miracoloso, un elisir di lunga vita. Zora è accompagnata dal paleontologo Henry Loomis (Jonathan Bailey), dal pessimo funzionario d’azienda Martin Krebs (Rupert Friend) e dall’avventuriero e marinaio Duncan Kincaid (Mahershala Ali). Al gruppo si aggrega una famiglia sudamericana, i Delgado, che all’inizio si rivela una zavorra ma alla resa dei conti avrà un’importanza decisiva per la salvezza. Il viaggio diventa un’odissea. Zora deve combattere con i mostri marini, gli pterodattili alati su un costone di roccia da brividi, tenere a bada gli enormi titanosauri in amore e andare allo scontro finale con un demoniaco Distortus Rex, un bestione unghiuto tra un T-Rex e uno xenomorfo di Alien, accucciato nella giungla e pronto a sterminare gli intrusi. Gareth Edwards, insieme allo sceneggiatore David Koepp, segue la traccia di Crichton e Spielberg, sacrificando la prima parte del film all’attesa minacciosa del pandemonio e scatenandosi poi con impeto immaginifico nella seconda. Alla rivista Empire Edwards ha dichiarato: «Gli ultimi film della saga hanno esplorato un’idea interessante: che cosa succederebbe se i dinosauri arrivassero nel nostro habitat. Stavolta volevamo scoprire cosa si prova a tornare nell’habitat dei dinosauri». Le pose sexy-divistiche di Scarlett hanno un rilievo importante, così come l’ambientazione esotico-digitale ricavata in Thailandia. Le psicologie dei personaggi sono un terreno mille volte arato: l’intrepida Zora tira le fila del rebus in nome dell’Avventura, della resilienza al male e al malessere, in nome dell’irriducibilità femminile di fronte al pericolo. I dinosauri sono mostri a causa nostra: si difendono dagli uomini, avidi e scellerati, che ne hanno stravolto indole e fisionomia. Edwards rimastica, ma non inventa. Affonda solo quando il terreno è sicuro. Allora sì, l’effetto è assicurato, anche grazie alla colonna sonora martellante di Alexandre Desplat, uno abituato a Godzilla. Ma originalità e innovazione, va detto, stanno a zero.
JURASSIC WORLD – LA RINASCITA di Gareth Edwards
(Usa, 2025, durata 134’, Universal Pictures)
con Scarlett Johansson, Jonathan Bailey, Mahershala Ali, Manuel Garcia-Rulfo, Luana Blaise
Giudizio: 3 ½ su 5
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