Home / Motori / Sat Speed, come funziona l’ultimo «autovelox» per controllare la distanza di sicurezza

Sat Speed, come funziona l’ultimo «autovelox» per controllare la distanza di sicurezza

//?#

Avviso a tutti gli italiani – non sono pochi e i lombardi tantissimi – che entrano ed escono dal Canton Ticino: quando vi muovete in auto o in moto fate attenzione al Sat Speed. Si tratta di un dispositivo installato sui dei veicoli della Polizia Cantonale che registra video della circolazione, misura la velocità dei mezzi e calcola in tempo reale la distanza tra i veicoli. Il software analizza le immagini e determina con precisione la distanza tra le ruote anteriori del mezzo che segue e quelle posteriori del mezzo che precede. Il sistema è certificato e i dati raccolti sono legalmente validi: vengono trasmessi al Ministero pubblico e all’Ufficio della circolazione per l’eventuale applicazione di sanzioni, che possono arrivare fino alla revoca della patente. Nei primi sei mesi del 2025, le infrazioni rilevate sono state 3.447. Nonostante la cifra possa sembrare alta, si tratta di un calo rispetto agli anni precedenti: nello stesso periodo del 2024 le violazioni erano state 4.931, mentre nel 2023 si era arrivati addirittura a 6.297. Un segnale – dicono i sostenitori – che la stretta funziona

Le regole sulla distanza

Ora, la distanza di sicurezza non è una misura fissa, ma varia in base alle condizioni stradali e alla velocità al fine di garantire la possibilità di frenare tempestivamente senza provocare collisioni. Non facile, come sa bene ogni automobilista. La giurisprudenza federale stabilisce criteri precisi per la gravità delle infrazioni relative alla distanza di sicurezza e le ha ribadite. «Considerando che la distanza di sicurezza tra i veicoli, in situazioni normali e favorevoli, è di almeno 1,8 secondi, la giurisprudenza federale ribadisce con costanza che una distanza inferiore a 0,6 secondi rappresenta un’infrazione grave sanzionata, dal punto di vista amministrativo, con la revoca della patente di guida della durata di almeno 3 mesi e una distanza inferiore a 0,8 secondi ma non inferiore a 0,6 costituisce un’infrazione di media gravità punita con la revoca di almeno un mese». In sostanza, viene considerata infrazione medio-grave ogni distanza inferiore a 1 secondo, corrispondente a circa 10-12 metri a una velocità di 120 km/h.

Il dibattito in Svizzera

Detto questo, anche in un Paese come la Svizzera che fa delle regole indiscutibili un atto fondativo, il tema resta spinoso e sta dividendo le persone. Qualche mese fa, un deputato al Parlamento ticinese – Giovanni Albertini – ha sollevato dubbi sulla proporzionalità delle sanzioni e sull’approccio repressivo piuttosto che preventivo adottato dalle autorità e ha espresso le sue preoccupazioni. Tutto sommato più che comprensibili. «Mi chiedo come faccia la polizia a selezionare una singola automobile, quando in certi momenti a essere multata potrebbe essere la quasi totalità degli utenti della strada» ha detto, chiedendo il parere del Consiglio di Stato che ha ricordato la necessità di prevenire i tamponamenti, aumentare la sicurezza e sensibilizzare gli automobilisti su una norma spesso trascurata. Per quanto riguarda le revoche, il Governo cantonale ha comunicato che nel 2024 sono state ritirate 44 patenti da 1 a 3 mesi e inflitti 15 ammonimenti per infrazioni legate alla distanza di sicurezza, inclusi i casi di tamponamento.

Italia meno severa

Nel nostro Paese, le sanzioni sono stabilite dall’articolo 149 del Codice della strada, che prevede una multa di 173 euro per infrazione generica, fino a 344 euro se si provocano danni a veicoli e fino a 1.730 euro se si provocano lesioni con possibile applicazione di sanzioni penali. Il Codice prevede la sospensione della patente da 1 a 3 mesi se la stessa infrazione viene commessa una seconda volta nell’arco di due anni. In Italia, peraltro, non esiste un dispositivo come quello svizzero e le sanzioni vengono imposte per la maggior parte dopo l’avvenuto tamponamento, dove il tamponatore dovrà essere in grado di dimostrare che l’incidente è avvenuto per cause non imputabili allo stesso. Va meglio a noi: nella Confederazione, da sempre, l’entità della sanzione non è fissa, ma viene calcolata in base al reddito annuale del trasgressore.

3 novembre 2025 (modifica il 3 novembre 2025 | 07:41)

3 novembre 2025 (modifica il 3 novembre 2025 | 07:41)

Fonte Originale