
Fringuello e storno non potranno più essere abbattuti in Lombardia. Il Consiglio di Stato ha accolto un ricorso presentato da Lac, Lav, Enpa, Lndc, Lipu e Wwf Italia e sospeso la delibera della giunta regionale della Lombardia dello scorso 14 luglio che autorizzava la caccia «in deroga» alle due specie di volatili, nei mesi di ottobre e novembre. Il Pirellone aveva autorizzato il prelievo rispettivamente di 97.367 e di 36.552 capi.Â
La richiesta dei ricorrenti era volta a riformare l’ordinanza del Tar che il 23 settembre aveva respinto la richiesta cautelare di sospensione avanzata dalle associazioni. I giudici di Palazzo Spada hanno invece considerato la rilevanza del parere dell’Ispra, che aveva quantificato su scala nazionale 230.242 storni e 581.302 fringuelli come prelevabili nell’autunno 2025 in Italia. Numeri al cui cospetto quelli lombardi sono apparsi non proporzionati. Nel dispositivo della nuova ordinanza vengono inoltre evidenziati  «dubbi relativi alla sussistenza del requisito pregiudiziale di legittimità della caccia in deroga costituito appunto dalla assenza di altre soluzioni soddisfacenti». Viene dunque invitato il Tar lombardo a una sollecita fissazione dell’udienza di merito. Di fatto, considerati i tempi tecnici di questo iter, per quest’anno fringuelli e storni non dovrebbero più correre rischi.Â
«Come sempre le sentenze dei tribunali vanno rispettate – commenta Alessandro Beduschi, assessore regionale all’Agricoltura -, ma la decisione del Consiglio di Stato di oggi è davvero difficilmente comprensibile, visto che tutti gli atti di Regione Lombardia sul prelievo in deroga hanno seguito rigorosamente quanto previsto dalla legge e osservato il parere di Ispra sulle piccole quantità , così come ribadito dal Tar Lombardia che ci aveva dato ragione in occasione del primo ricorso». E ancora: «Continuiamo a lavorare non in modo ideologico ma con il supporto e il rigore dei dati scientifici per assicurare che la caccia possa svolgersi nel pieno rispetto delle normative. Spiace notare come sia oggettivamente sempre più difficile farlo in un contesto di incertezza del diritto, a seconda di chi esamina le istanze, con sentenze che spesso contraddicono di anno in anno quelle precedenti»
31 ottobre 2025 ( modifica il 31 ottobre 2025 | 19:15)
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