
Se il Caravan Salon di Dusseldorf resta la rassegna per eccellenza dei veicoli ricreazionali in Europa per ragioni storiche e logistiche, il Salone del Camper di Parma svolge il ruolo fondamentale di riferimento per tutti gli appassionati. È il secondo evento specializzato in Europa, organizzato da Fiere di Parma in collaborazione con l’Associazione Produttori Caravan e Camper, e si appresta a vivere un’altra bella edizione dal 13 al 21 settembre L’obiettivo è superare i numeri record della passata edizione: oltre 330 espositori, una superficie totale di oltre 110mila metri quadri e una presenza di oltre 600 modelli; oltre 100 mila ticket di cui 55 mila emessi on line. Ne parliamo con Antonio Cellie, a.d. di Fiere di Parma.
Dottor Cellie, in un momento dove i saloni dell’auto faticano non poco, quelli dei camper funzionano. Quale è la sua opinione?
«Partirei dai numeri del turismo outdoor che lasciano intravedere ottime prospettive di crescita, basti pensare che da gennaio a dicembre 2024, il numero di immatricolazioni di camper in Italia ha registrato un aumento del 19,20% rispetto all’anno precedente. Sono dati che evidenziano il crescente interesse dei viaggiatori verso il veicolo ricreazionale e il turismo in libertà in generale. Viaggiare in camper, in Italia, fino a 10 anni fa era un fenomeno di nicchia, per pochi e avventurosi adepti; poi è diventato una soluzione emergenziale nel periodo pandemico. Oggi è un’altra cosa»
Spieghiamola
«Oggi ha assunto definitivamente un’importanza economica e una valenza culturale. Il camperista oggi contribuisce direttamente all’economia locale, alla de-localizzazione e de-stagionalizzazione del turismo, perché preferisce mete e date alternative alla vacanza di massa, rilanciando piccoli borghi e riempiendo i periodi meno affollati. I dati dell’estate 2025, forniti dal Ciset, confermano il trend positivo anche dall’estero, con la previsione di 73 milioni di presenze sul territorio italiano, un numero importante che conferma la rilevanza del comparto».
Cosa caratterizza il Salone di Parma rispetto ad altri nel settore?
«Abbiamo creduto nel settore plein air dal primo momento, investito molto sulla comunicazione e sul posizionamento trend setter della vacanza in camper, capitalizzato location e le infrastrutture uniche in Italia e oggi consolidiamo la leadership del nostro polo fieristico in tutta la filiera della sostenibilità e della vita all’aria aperta con l’acquisizione di nuove fiere nel settore cicloturisco, venatorio, della pesca e del BBQ. Fiere di Parma dal 2010 in collaborazione con Apc, ha organizzato questo format innovativo di successo che ha fatto scuola e che ha portato all’attenzione di un pubblico molto ampio il turismo outdoor. All’epoca non si parlava neppure di turismo outdoor e il camperista era considerato un viaggiatore alternativo, un po’ hippie, un po’ avventuroso, fuori dagli schemi, comunque minoritario».
Nei vostri stand, c’è tanta ‘roba’ oltre ai veicoli: una scelta precisa?
«In generale il Salone del Camper, come tutti i nostri investimenti, è volto a consolidare una strategia di posizionamento di Fiere di Parma come hub della mobilità sostenibile e dell’outdoor. Il Salone del Camper espone e vende nei 5 padiglioni fieristici centinaia di mezzi ricreativi, ma è anche una vetrina accreditata sul tema della filosofia di viaggio: uncrowd tourism, slow tourism, midcentric tourism. Questa è la nuova frontiera del turismo, che sarà declinata al Salone del Camper a settembre, che oltre ad essere l’evento europeo di riferimento per il turismo outdoor, è il più importante appuntamento di business per gli operatori di settore italiani e il secondo in Europa dopo Dusseldorf».
Gli aspetti più importanti dell’edizione 2025?
«Le novità di prodotto e gli accessori si moltiplicano ogni anno, il trend delle aziende è quello di migliorare i mezzi, sia nel design interno che esterno, con linee aereodinamiche, utilizzando materiali ecosostenibili, e organizzando spazi abitativi confortevoli. Stiamo parlando di modelli che sono vere e proprie soluzioni abitative su ruote, dove tutto è a portata di mano, compatto ed ergonomico. Anche importanti firme del design sono state coinvolte nella realizzazione di camper sempre più leggeri, futuristici e tecnologici. Pannelli solari, sistemi di stoccaggio energetico, generatori d’acqua, elettrodomestici di alta gamma, arredi e accessori di ultima generazione: ogni anno vengono proposte soluzioni all’avanguardia e intese a migliorare il comfort di chi viaggia su camper e caravan».
In che misura le nostre aziende stanno contribuendo al successo della manifestazione?
«L’Italia è il terzo produttore di camper in Europa dopo Germania e Francia. Stiamo parlando di un fatturato che supera il miliardo di euro, con oltre 8 mila addetti impegnati e l’export che si attesta all’80%. Il Made in Italy è ancora oggi identità, sogno e desiderio di milioni di stranieri: etica e bellezza sono valori riconosciuti, insieme all’innovazione e al linguaggio creativo anche nel settore dei mezzi ricreazionali. L’Italia ha un primato nel design dei camper, vengono usati materiali di alta qualità e artigianato per dare vita ad un concentrato di robustezza e precisione. Non si tratta dunque solo di turismo. Il mondo del camperismo si candida ad avere un ruolo sempre più importante nell’economia italiana, sia di spinta che di traino per altri settori, e vuole dare nuove risposte alle esigenze di crescita».
10 settembre 2025 (modifica il 10 settembre 2025 | 11:28)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
10 settembre 2025 (modifica il 10 settembre 2025 | 11:28)
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