
«Per noi è un doppio orgoglio, speriamo che con Israele faccia l’esordio»: Alfio Fiorona, vice allenatore della Sorisolese ai tempi del primo Roberto Piccoli, ancora non ci crede a quel tricolore al petto del suo conterraneo. Lui e il fratello Gian Pietro, allenatore dei Pulcini tra il 2009 e il 2010 quando giocava Piccoli, alle 20.45 non si perderanno Italia-Israele. L’infortunio di Kean ha acceso speranze di vedere in campo l’attaccante bergamasco classe 2001 che loro definiscono «predestinato». Hanno ascoltato bene le parole di chi lo allena adesso, il ct Gattuso, e sono d’accordo: «Piccoli ha grandi doti ed è pronto, ho fiducia in lui».
Un bambino prodigio per i Fiorona, capace di attirare su di sé le attenzioni dei grandi fin dalla scuola elementare. «Non solo per le sue doti tecniche, ma per il carattere e per quella cascata di riccioli», ricorda Alfio, ancora emozionato al ricordo della notizia arrivata il 4 ottobre dalla Nazionale. «Mai avrei immaginato che arrivasse a indossare la divisa dell’Italia, quando l’ho saputo è stato un doppio colpo, un orgoglio per il nostro paese e la nostra polisportiva. Se lo merita, se penso a quanta strada ha fatto», si perde nei ricordi mister Fiorona.
Da piccolo Roberto, o Robi come lo chiamano loro, era un bambino che si faceva notare tra battute, capigliatura e risate: «Era già simpatico a quell’età, scherzava, era allegro ed educato, testa sulle spalle e una gran voglia di imparare seriamente, non scontata a quell’età», analizza Fiorona. Tanto che finito il «momento spogliatoio», sul campo le cose cambiavano: «A 8-9 anni — racconta Fiorona — sembrava molto più grande dei compagni, sia perché più forte e con mezzi fisici che gli consentivano di fare tutti i ruoli e segnare sempre, sia perché ascoltava attentamente quali aspetti migliorare e voleva subito metterli in pratica con una serietà da grande», continua colui che per primo, insieme al fratello, ha scoperto l’attaccante. «Vedevamo che aveva qualcosa in più degli altri, tanto che è passato subito al Villa Valle e a 13 anni all’Atalanta».
Ha fatto tutta la trafila delle giovanili nerazzurre, Piccoli, 25 gol in 40 gare con la Primavera, poi Gasperini l’ha lanciato in Serie A a 18 anni il 15 aprile 2019: in prima squadra 15 apparizioni e un gol segnato al Torino. C’è un ricordo in particolare che ritorna in testa ai fratelli Fiorona, legato al loro paese: «Anche quando era in prestito allo Spezia, al Genoa, a Verona, Empoli e Lecce, ogni lunedì di riposo tornava al campo della Sorisolese ad allenarsi e firmare autografi ai bimbi accompagnato da suo papà, molto disponibile e gentile».
Adesso gli impegni sono aumentati, Piccoli quest’estate è passato dal Cagliari, che l’aveva appena riscattato dall’Atalanta, alla Fiorentina, e anche lì sostituirà Kean: «Un bel salto di qualità ma che rimpianto, all’Atalanta avrebbe fatto comodo, poi ora che ci sono tanti infortuni», si rammarica Alfio. Anche da tifoso non si dà pace: «Ce l’avevamo in casa il talento, e l’abbiamo dato via con la scusa che doveva sempre farsi le ossa, ma era già pronto, avrebbe potuto fare bene nella sua città». Chissà, Piccoli ha solo 24 anni e una storia ancora da scrivere, Nazionale e locale: «Il nostro sogno è rivederlo per complimentarci di persona, qua a Sorisole».
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14 ottobre 2025
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