
È sempre un piacere occuparsi di Renzo Arbore, dei suoi programmi, di quanto è stato importante per la storia della radio e della televisione. C’è un però, così scoraggiante che, se solo trovassi la forza, vorrei affrontare almeno alla fine.
Intanto godiamoci questa selezione ragionata e contestualizzata di «Cari amici vicini e lontani» su Rai3, un programma che Arbore realizzò nel 1984 in occasione del sessantesimo anniversario della radio italiana.
L’idea era quella di una grande «festa aziendale» con la presenza di tutte le voci che avevano reso grande la nostra radio, da Nunzio Filogamo (nel 1951 ha tenuto a battesimo il «Festival della Canzone di Sanremo» trasmesso in radio) a Silvio Gigli, da Alberto Sordi a Gianni Boncompagni, dal prof. Leone Piccioni (allora direttore della radio e grande artefice della sua rinascita) a Roberto D’Agostino, da Gino Bramieri a Paolo Zaccagnini. Furono serate memorabili, una sfilata di veri protagonisti, una festa dell’orgoglio aziendale.
Ad aprire la serie, gli anni ‘30 e gli anni ‘60 della radio. «Ospite» è il maestro Pippo Barzizza, pioniere dello swing già negli anni ‘30, che propose ai microfoni dell’Eiar una «via italiana» al jazz senza essere inviso ai rigidi controlli dell’epoca, e che per una sera riprende in mano la bacchetta per dirigere l’Orchestra Rai.
Per gli anni ’60 ecco Enrico Montesano, che riprende i suoi personaggi lanciati a «Gran Varietà» lo spettacolo radiofonico della domenica mattina trasmesso tra il 1966 e il ’79, un capolavoro di montaggio che faceva gli ascolti più importanti della tv.
Tutte le puntate di «Cari amici vicini e lontani» sono state sottoposte a un restauro audio e video operato ai laboratori delle Rai Teche di Torino, che ha notevolmente migliorato la resa visiva e sonora della trasmissione.E il però cui si accennava?
Ogni frammento di questa memoria visiva è una lama che s’infila nella carne viva del presente: perché oggi i programmi tv, salvo rarissime eccezioni, sono così modesti, così volgari, così privi di idee? Come se radio e tv fossero stordite dalla loro catastrofe, disorientate come nei momenti di rimpianto.
11 luglio 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
11 luglio 2025
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