
L’ex premier britannico Winston Churchill era un grande appassionato di animali e amava collezionarne parecchi in un suo piccolo zoo domestico nella tenuta di Chartwell. Soprattutto cani, gatti e animali da fattoria, ma non disdegnava quelli più selvatici e esotici. Una passione, la sua, che era nota negli ambienti diplomatici. Proprio per questo le autorità australiane, nel 1943, cercarono di ingraziarselo con un dono davvero particolare: un esemplare di ornitorinco, un animale che più strano non si può, parzialmente acquatico e con quel corpo ricoperto di pelliccia, con le zampe palmate, l’ampia coda piatta e perfino un becco. Insomma, pensate che gran figurone avrebbe fatto in mezzo ad altri animali più ordinari. Ma quel regalo non arrivò mai a destinazione vivo: l’animale infatti morì durante il viaggio.
A Churchill venne raccontato che il decesso era avvenuto per stress e paura durante un attacco alla nave su cui viaggiava da parte di un sottomarino tedesco. Si è invece di recente scoperto che ad uccidere l’animaletto è stato banalmente il caldo eccessivo. A raccontarlo è oggi la Bbc, che ricostruisce la vicenda.
Era stato lo stesso Churchill ad esprimere il desiderio di avere nel suo serraglio privato anche quell’anomalo mammifero che non partorisce ma depone le uova. Talmente anomalo che quando gli studiosi dovettero pensare ad un nome per identificarlo decisero di mettere insieme i termini ornis, che identifica gli uccelli, e rhyncos, che indica il muso. Insomma, un esserino davvero speciale che ben pochi europei e occidentali avevano potuto mai vedere a quell’epoca.
L’allora ministro degli esteri australiano, H. V. Evatt, aveva deciso allora di inviarne un esemplare al premier a Londra e organizzò la spedizione in segreto, perché già allora in Australia erano sensibili alla biodiversità e c’era il divieto di esportare la specie. La Bbc racconta che fu assunto un custode ad hoc che se ne potesse occupare durante il viaggio. E spiega che per nutrirlo era stata caricata sulla nave su cui viaggiava una dotazione di circa 5 mila vermi. Il viaggio, del resto, sarebbe durato circa un mese e mezzo.
Tuttavia l’ornitorinco non lo superò: nei giorni di attraversamento dell’equatore, infatti, le temperature si alzarono notevolmente e superarono i 27 gradi che rappresentano una soglia di sicurezza per gli spostamenti di questi animali. Ma questa conoscenza allora non c’era. Il poveretto, dunque, morì per l’eccessivo calore.
A scoprire come andarono effettivamente le cose è stato Harrison Croft, un dottorando della Monash University, assieme ad un team dell’Università di Sydney, che ha trovato la soluzione nel diario che l’addetto alla custodia dell’animale compilava giornalmente. Ma per evitare che quello che doveva essere un gesto di fine diplomazia si trasformasse in un boomerang, per non indisporre Churchill venne inventata la storia dell’attacco tedesco.
3 agosto 2025
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