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Rinuncia abdicativa

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Buongiorno.
Sono comproprietario (con altri 15 in quote disuguali) di un immobile problematico.
Posso procedere alla “rinuncia abdicativa” della SOLA mia quota, non essendo possibile un’intesa totalitaria?
Vi ringrazio e vi saluto.

La rinuncia abdicativa alla quota di comproprietà è un atto unilaterale con cui un comproprietario si spoglia del proprio diritto sulla proprietà, liberandosi di oneri e responsabilità. La quota non va a un beneficiario specifico, ma si espande proporzionalmente tra gli altri comproprietari. Questo atto deve essere formalizzato tramite atto pubblico, spesso notarile, e trascritto nei registri immobiliari, ed è soggetto a imposte e tasse. Sul tema, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, Sentenza 11 agosto 2025 n. 23093, hanno stabilito che la rinuncia alla proprietà, anche definita rinuncia abdicativa, è un atto giuridico unilaterale e non recettizio, che si perfeziona con la dichiarazione formale del proprietario e la relativa trascrizione nei registri immobiliari, producendo ex lege l’acquisizione del bene da parte dello Stato ai sensi dell’art. 827 del Codice civile. La decisione delle Sezioni Unite non solo conferma la validità di questo strumento, ma ne precisa la natura, i limiti e le conseguenze: esclusione della nullità per mero “fine egoistico”, chiarimento sulla funzione sociale della proprietà, distinzione rispetto ad altre figure come l’abbandono liberatorio e individuazione dei possibili profili di responsabilità residua.

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