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Riforma dell’Autonomia, inizia l’iter in Senato. Il ministro Ciriani: «Evento storico». Fratelli d’Italia: «Garanzie per i gruppi linguistici»

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«Incardinata al Senato». Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli ha annunciato così l’inizio dell’iter legislativo a Palazzo Madama per il disegno di legge costituzionale che apporterà alcune modifiche allo Statuto del Trentino-Alto Adige. In quanto promotore e garante dell’accordo tra il governo e le province autonome, Calderoli ha ricordato il percorso già «ben avviato» della riforma, che ha incassato il 7 ottobre il primo sì alla Camera dei Deputati. Per un disegno di legge di questo tipo saranno necessari quattro passaggi (due letture per ognuna delle due camere). Il primo ok a Montecitorio è stato ottenuto con 192 voti. Nei prossimi giorni il testo sarà invece sottoposto alla commissione Affari costituzionali del Senato e il suo approdo nell’aula di Palazzo Madama, secondo i promotori, è atteso entro la fine dell’anno.

«L’impegno di Giorgia Meloni è stato mantenuto»

Tra questi c’è il relatore della riforma, il deputato di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì, che ieri pomeriggio (23 ottobre) insieme a Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento nonché suo compagno di partito, ha spiegato alla platea romana, durante una conferenza stampa alla Camera, la bontà del progetto di legge. «L’impegno di Giorgia Meloni è stato mantenuto — ha premesso —. L’obiettivo era quello di rendere più certe le basi dell’autonomia e garantire al tempo stesso i gruppi linguistici. Ci siamo riusciti con una serie di misure che mirano a riconoscere i diritti di tutti i gruppi, compreso quello italiano. C’erano misure anti-storiche che dovevano essere superate. Per esempio il divieto di fare l’assessore in un Comune dove è presente solo un consigliere di quel gruppo linguistico o, come requisito per il diritto di voto, la residenza quadriennale che con questa riforma sarà dimezzata». Urzì prosegue: «Tra le novità, anche norme che introducono nuovi ambiti di autonomia, tra cui la gestione di tutta la fauna selvatica, in particolare dei grandi predatori, tema già noto e spinoso in questo contesto territoriale».

Una riforma importante

Anche per queste ragioni Ciriani la definisce una riforma «Storica», ricordando a sua volta che «questo progetto legislativo metterà lo Statuto del Trentino-Alto Adige finalmente al riparo dai danni provocati dalla riforma del Titolo V (del 2001, ndr), che ha prodotto negli anni continui contenziosi tra le Regioni speciali e lo Stato, provocando il ricorso alla Corte costituzionale (che nella maggior parte dei casi avrebbe emanato delle sentenze di stampo centralista, ndr). La riforma dello Statuto chiarisce invece le competenze esclusive, attraverso un equilibrio virtuoso, perché credo che l’autonomia, se applicata in modo corretto, sia responsabilità, non privilegio».

Competenze da ripristinare

Con le sue parole il ministro si riferisce ad alcuni cardini del testo di modifica dello Statuto, che mira a ripristinare le competenze delle Province autonome di Trento e Bolzano, ma anche ad aggiungerne di esclusive, dalla tutela della fauna selvatica al governo del territorio, dall’energia ai contratti collettivi, fino alla determinazione delle attività commerciali, come gli orari dei negozi. Oltre agli interventi di equilibrio tra i gruppi linguistici e alla riduzione dell’impatto di alcune riforme economico-sociali della Repubblica, sarà introdotto il cosiddetto «principio d’intesa». Questo strumento legale preserverà i livelli di autonomia già raggiunti e prevede che ogni nuova modifica dello Statuto richieda necessariamente il parere dei consigli provinciali e regionali del Trentino-Alto Adige, escludendo interventi unilaterali.

24 ottobre 2025

24 ottobre 2025

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