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Ricky Tognazzi e Simona Izzo: «Il nostro film, vuole essere un omaggio a Francesca Morvillo»

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Francesca e Giovanni: Francesca Morvillo e Giovanni Falcone, la storia struggente di un grande amore e di un altrettanto grande sacrificio comune in nome della giustizia. Si intitola Francesca e Giovanni. Una storia d’amore e di mafia il film di Simona e Ricky Tognazzi, nelle sale dal 15 maggio, dedicato alla tragica vicenda dei due magistrati, vittime della strage di Capaci il 23 maggio 1992, tratto dal libro Francesca (edito da Solferino) di Felice Cavallaro, che firma anche la sceneggiatura della trasposizione cinematografica.

La vicenda parte dal 1979. Palermo è sconvolta dagli attentati di mafia. Morvillo (Ester Pantano) è sostituto procuratore al tribunale dei minori, dove lotta contro un sistema giudiziario retrogrado. E quando la sua carriera professionale sembra entrare in crisi, il destino le regala l’incontro più importante della sua vita, quello con Falcone (Primo Reggiani). Tra loro, un rapporto d’amore e di totale condivisione, che li vedrà uniti fino agli ultimi istanti delle loro vite, dilaniati insieme agli agenti della loro scorta dalla bomba di 500 kg di tritolo di Cosa Nostra.

«Molti film hanno raccontato le tragedie di Falcone e Borsellino – esordisce Tognazzi – L’idea innovativa di questo nuovo lavoro è far uscire dal buio, dalla gabbia in cui è stata messa Francesca, conosciuta sempre e solo come la moglie di Falcone». Interviene Izzo: «Francesca è stata vicinissima a suo marito, lo ha consigliato, gli correggeva persino le istanze, i verbali… Ha condiviso tutto con lui: l’amore e gli ideali. Raccontarla è una sfida e un privilegio. Il nostro è un omaggio a lei, al suo coraggio». Sottolinea Cavallaro: «Abbiamo cercato di colmare una lacuna. Da tanto tempo si parla di Capaci, senza dire che Morvillo era un magistrato, figlia di magistrato, una donna che aveva davanti una grande carriera: nel descriverla, non abbiamo inventato nulla».

Qual è stato l’aspetto più difficile nell’affrontare un argomento così delicato? «Come è avvenuto, in alcuni casi, per altri film su questo genere di temi – risponde Tognazzi – anche questo potrebbe sollevare polemiche, che magari arrivano da luoghi reconditi». Izzo: «Sì, può accadere, ma ci sentiamo innanzitutto protetti dalla nostra buona fede nel trattare una verità dolorosa. Inoltre, siamo stati sostenuti, aiutati dal fratello di Francesca, Alfredo Morvillo, e dalla poetessa Cetta Brancato, che ha scritto “Canto per Francesca”, un monologo cui ci siamo molto ispirati». Aggiunge Tognazzi: «Un’altra forte preoccupazione è la necessità di sintesi: impossibile rappresentare in sole due ore di film una trama così complicata, cercando di selezionare gli eventi, per raggiungere l’essenza della verità dei fatti avvenuti». E Izzo : «E poi ci siamo dovuti calare nei dialoghi della loro intimità: chi può dire con certezza quello che Francesca e Giovanni si sussurravano tra loro in certi momenti?».

Due grandi personaggi, uniti nella vita e nella morte. Tognazzi: «Falcone era ben consapevole di ciò che poteva succedere, infatti diceva: sicuramente c’è un prezzo da pagare. Un eroe moderno, che sa di rischiare la sconfitta». Izzo: «Sono morti mano nella mano, come a dire: abbiamo fatto tutto, anche essere felici. Ma Ricky ed io – aggiunge – siamo rimasti sorpresi dal fatto che, nella Chiesa di San Domenico a Palermo, c’è la tomba di Falcone, mentre a Morvillo è dedicata solo una targa e la sua salma si trova nella tomba di famiglia al cimitero di Santa Maria dei Rotoli».

Una coppia molto unita anche quella Tognazzi-Izzo. Lavorare insieme, marito e moglie, è più agevole o più faticoso? Dice lui: «Ci siamo abituati e, quando a volte mi trovo da solo a risolvere delle problematiche, penso subito a quello che farebbe Simona». Dice lei: «Siamo molto critici l’uno con l’altro». Conclude lui, ridendo: «Il 1° maggio compio 70 anni: ci arrivo integro ed entusiasta del nostro lavoro».
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24 aprile 2025 ( modifica il 24 aprile 2025 | 21:50)

24 aprile 2025 ( modifica il 24 aprile 2025 | 21:50)

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